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“Sentiamo pianti e urla!”. Scuola crolla, è strage di studenti

Pubblicato: 30/09/2025 10:55
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C’erano voci di bambini, risate soffuse e il profumo del legno antico che si mescolava all’incenso. Un pomeriggio come tanti, di quelli in cui il tempo sembra scorrere lento e le giornate si ripetono sempre uguali. Gli studenti si preparavano alla preghiera, come ogni giorno, con il rispetto e la serenità che accompagnano i gesti della fede. Nessuno avrebbe mai immaginato che, di lì a pochi istanti, quella routine pacifica si sarebbe trasformata in un incubo senza ritorno.
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Un rumore sordo, poi il silenzio. La polvere si è alzata in un vortice improvviso, inghiottendo ogni cosa. Urla, pianti, macerie. In pochi secondi, il luogo che era simbolo di crescita spirituale e comunitaria è diventato un cumulo di rovine. I soccorritori, arrivati sul posto tra le sirene e la confusione, si sono trovati davanti a una scena devastante. Tra i detriti, voci tremanti chiedevano aiuto, mentre il sole calava lentamente, illuminando con una luce dorata un dramma ancora tutto da scrivere.

Il disastro durante la preghiera

Solo più tardi si è capito l’orrore di quanto era accaduto. Durante la preghiera pomeridiana, un intero edificio scolastico è collassato, travolgendo studenti e insegnanti. Le prime stime parlano di almeno tre morti e trentotto dispersi, ma il numero delle vittime potrebbe aumentare con il passare delle ore. A perdere la vita sono stati tre ragazzi, tutti tra i dodici e i diciassette anni, che si trovavano nel luogo di culto insieme ai compagni.

Il crollo è avvenuto nella scuola islamica Al Khoziny, situata a Sidoarjo, nella Giava orientale, in Indonesia. L’edificio faceva parte di un complesso religioso frequentato da centinaia di studenti, e al momento della tragedia era in corso la preghiera quotidiana. Senza alcun preavviso, le pareti hanno cominciato a tremare, poi il solaio ha ceduto, travolgendo chi si trovava al suo interno.

I soccorsi tra le macerie

Le operazioni di soccorso sono scattate immediatamente, ma i soccorritori hanno dovuto affrontare condizioni estremamente difficili. Le macerie, instabili e pericolanti, rendevano ogni movimento un rischio. Il capo dell’agenzia di ricerca e soccorso di Surabaya, Nanang Sigit, ha confermato che sotto i detriti si udivano ancora grida e pianti. “Ci sono persone vive intrappolate”, ha detto. “Ma dobbiamo muoverci con cautela, perché l’edificio potrebbe crollare ulteriormente in qualsiasi momento.”

Nel frattempo, sono stati estratti novantanove feriti, molti dei quali in condizioni gravi. Diversi ragazzi presentano fratture e traumi multipli, e in almeno un caso i medici sono stati costretti a procedere con un’amputazione per salvare la vita dello studente. Gli ospedali della zona sono stati mobilitati per far fronte all’emergenza, mentre parenti e volontari si sono radunati fuori dalle strutture, pregando per chi è ancora disperso.

Le cause del crollo e le prime indagini

Secondo le prime ricostruzioni, l’edificio era stato sopraelevato fino a quattro piani, nonostante le fondamenta originarie fossero progettate solo per due. Al momento del disastro era in corso la colata di cemento per completare il quarto livello, un’operazione che avrebbe potuto compromettere l’intera stabilità della struttura. Gli investigatori ritengono che il peso eccessivo abbia causato il cedimento improvviso, facendo collassare i piani uno sull’altro.

Il responsabile del collegio islamico, KH Abdul Salam Mujib, ha spiegato che i lavori erano in corso da diversi mesi e che fino a quel momento solo il piano terra era stato utilizzato per la preghiera. “Quel giorno era in corso il getto di cemento per il quarto piano”, ha dichiarato. “Non sappiamo ancora quante persone si trovassero dentro al momento del crollo.”

Cordoglio e rabbia della comunità

La notizia del disastro ha scosso profondamente la comunità locale. A Sidoarjo, genitori e amici degli studenti si sono radunati vicino al sito del crollo, molti in lacrime, altri in preghiera. “Questa scuola era un punto di riferimento per tutti”, ha detto uno dei residenti. “Mai avremmo pensato che potesse trasformarsi in una tomba.”

Il responsabile dell’istituto ha espresso cordoglio alle famiglie delle vittime, annunciando la sospensione delle attività scolastiche fino a nuovo ordine. Nel frattempo, le autorità hanno promesso un’indagine accurata per accertare eventuali responsabilità nella gestione dei lavori e nella sicurezza della struttura. Se verranno confermate irregolarità, potrebbero essere avviati procedimenti per negligenza e omicidio colposo.

Un dramma che solleva interrogativi

Il crollo della scuola Al Khoziny mette ancora una volta in luce i rischi legati alle costruzioni non sicure in Indonesia. Troppo spesso edifici pubblici e religiosi vengono ampliati senza rispettare i criteri di stabilità o senza il supporto di professionisti qualificati. In un Paese segnato da frequenti catastrofi naturali, la mancanza di controlli adeguati rappresenta un pericolo costante per migliaia di persone.

Mentre i soccorsi continuano e i familiari attendono con ansia notizie dei loro figli, resta solo il dolore per una tragedia che si poteva evitare. Un disastro che ha cancellato in pochi secondi sogni, vite e speranze, lasciando dietro di sé solo silenzio e macerie.

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