
L’ultima rilevazione sulle intenzioni di voto condotta da Only Numbers di Alessandra Ghisleri per il programma televisivo Porta a Porta fotografa una situazione politica italiana che vede Fratelli d’Italia (FdI) mantenere saldamente il suo primato, attestandosi ampiamente sopra la soglia del 30%.
I dati, che evidenziano le variazioni rispetto al sondaggio precedente del 16 settembre, confermano la leadership del partito guidato dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e mettono in luce i movimenti, seppur contenuti, delle altre principali forze politiche del Paese, con il Partito Democratico (Pd) e il Movimento 5 Stelle (M5S) che cercano di ridurre il gap ma rimangono distanziati. L’analisi si sofferma anche sugli equilibri tra le coalizioni di centrodestra e centrosinistra e sulle potenziali dinamiche di alleanza future.
Fratelli d’italia: un primato saldo
Fratelli d’Italia non mostra segni di flessione, rimanendo stabile al 30,1% delle intenzioni di voto. Questo dato è di notevole importanza, poiché ribadisce la posizione dominante del partito di maggioranza relativa, a un livello di consenso che non solo lo rende il primo partito in Italia con ampio margine, ma lo mantiene su percentuali significativamente più elevate rispetto a tutti gli altri competitor. La stabilità di FdI suggerisce che l’azione di governo, pur tra le sfide e le critiche, sta mantenendo un solido bacino di fiducia tra l’elettorato. La distanza dagli inseguitori, in particolare, rappresenta una sfida notevole per le opposizioni che ambiscono a recuperare terreno.
Il campo degli inseguitori: PD e M5S in leggera crescita
Dietro Fratelli d’Italia, il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle si confermano come le due principali forze di opposizione, entrambe registrando una seppur lieve crescita. Il Pd si posiziona come secondo partito con il 22,2%, guadagnando lo 0,3% rispetto alla rilevazione precedente. Questo incremento, seppur modesto, potrebbe indicare una risposta positiva all’azione politica del partito, che sta cercando di riaffermare la sua centralità nell’area di centrosinistra. Il Movimento 5 Stelle, guidato da Giuseppe Conte, cresce dello 0,1%, attestandosi al 12,5%. Nonostante la crescita minima, il dato mantiene il M5S come un attore cruciale nello scenario politico, sebbene il suo posizionamento rimanga sensibilmente inferiore a quello del Pd. La dinamica tra questi due partiti è fondamentale per le prospettive del campo progressista.
Gli alleati del centrodestra: formazioni stabili ma distanti
All’interno della coalizione di governo, le altre formazioni di centrodestra mostrano dati di stabilità o variazioni minime. Forza Italia (FI) registra un leggero aumento dello 0,1%, portandosi all’8,6%. Questo dato consolida la posizione del partito berlusconiano, sebbene il peso politico all’interno della coalizione sia ora notevolmente inferiore a quello di FdI. La Lega, invece, rimane stabile all’8,4%. La sostanziale stabilità dei due partiti minori di governo indica che i flussi di voto principali si concentrano ancora in Fratelli d’Italia, lasciando invariati gli equilibri interni della maggioranza.
Il mosaico delle altre forze politiche
Il quadro si completa con le formazioni più piccole, che mostrano un variegato panorama di movimenti. L’alleanza Verdi e Sinistra è stabile al 6,3%, un risultato che la conferma come una forza significativa nell’area progressista. Azione, il partito di Carlo Calenda, registra un lieve calo dello 0,1%, scendendo al 3,0%. Allo stesso tempo, Italia Viva di Matteo Renzi guadagna lo 0,2%, raggiungendo il 2,9%. La vicinanza tra i due partiti centristi evidenzia una competizione serrata in quest’area politica, con entrambi che si attestano prossimi alla soglia di sbarramento, laddove presente. Infine, Più Europa rimane ferma al 2,0%, mentre Noi Moderati perde lo 0,1%, scendendo allo 0,9%.
Astensionismo e indecisi: la fetta maggiore dell’elettorato
Un dato che merita particolare attenzione è quello relativo agli astenuti e indecisi. Questi si attestano al 48,1%, registrando una crescita del 2,2% rispetto all’ultima rilevazione. Questa percentuale, che si avvicina alla metà dell’elettorato, rappresenta la fetta più grande e imprevedibile in termini di risultati elettorali. L’elevato tasso di disinteresse o incertezza è un elemento strutturale della politica italiana contemporanea e indica che una grande porzione di cittadini è ancora alla ricerca di una rappresentazione convincente o è disillusa dalla politica.
Gli equilibri tra le coalizioni e l’ipotesi “campo largo”
A livello di coalizioni, il centrodestra nel suo complesso si mantiene stabile al 48,0% delle intenzioni di voto. Questo risultato è il frutto della somma di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, e conferma la sua netta superiorità rispetto all’opposizione. Il centrosinistra, sommando il Pd e Alleanza Verdi e Sinistra, sale dello 0,3%, raggiungendo il 30,5%. La differenza tra le due coalizioni rimane, quindi, enorme e difficilmente colmabile senza un’ampia aggregazione delle forze di opposizione.
L’analisi esplora anche l’ipotesi di un “campo largo” che includa l’asse Pd-M5S. In questo scenario, l’alleanza raggiungerebbe al massimo il 45,9%, con un aumento dello 0,6%. Sebbene rappresenti un incremento, questo risultato non è ancora sufficiente per superare l’attuale centrodestra. Per poter ambire al sorpasso, i dati del sondaggio suggeriscono la necessità di allargare ulteriormente l’alleanza, includendo anche Azione. Con questo “campo larghissimo”, la potenziale coalizione progressista e centrista raggiungerebbe il 48,9%, con una crescita dello 0,5% e, soprattutto, superando di quasi un punto percentuale la coalizione di governo. Questa simulazione evidenzia come l’unità delle opposizioni, estesa fino ai centristi, sia l’unica variabile tattica in grado di ribaltare l’attuale predominio del centrodestra, sebbene la fattibilità politica di tale alleanza resti oggetto di dibattito.