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Chernobyl senza elettricità dopo bombardamento russo, Kiev lancia l’allarme

Pubblicato: 01/10/2025 20:52

Un bombardamento russo ha interrotto l’alimentazione elettrica alla centrale di Chernobyl, luogo del più grave incidente nucleare della storia. L’allarme è stato lanciato dal ministero dell’Energia ucraino, che denuncia come la mancanza di corrente abbia colpito il Nuovo Confinamento Sicuro, la struttura costruita per isolare il reattore numero quattro, quello esploso il 26 aprile 1986.

Secondo Kiev, “a causa delle sovratensioni, il Nuovo Confinamento Sicuro è rimasto senza corrente”. Si tratta di una perdita potenzialmente critica, perché il sistema di isolamento serve a impedire il rilascio di materiali radioattivi nell’ambiente e a mantenere sotto controllo l’area contaminata.

Il rischio di un ritorno alla paura nucleare

La centrale di Chernobyl, a circa 110 chilometri a nord di Kiev, è stata teatro del disastro che segnò l’intera epoca sovietica, con l’esplosione del reattore numero quattro che liberò nell’atmosfera enormi quantità di radiazioni. L’incidente costrinse all’evacuazione decine di migliaia di persone e contaminò vaste aree di Ucraina, Bielorussia ed Europa.

Negli anni successivi venne realizzato un primo sarcofago per coprire il reattore distrutto. Ma solo nel 2016, grazie a un progetto internazionale, fu completato il Nuovo Confinamento Sicuro, una gigantesca cupola di acciaio alta come un grattacielo e lunga quanto un campo di calcio, pensata per durare almeno un secolo. La sua funzione è garantire l’isolamento del cuore radioattivo della centrale e consentire in futuro la rimozione definitiva dei materiali più pericolosi.

Una centrale ancora al centro della guerra

Dallo scoppio del conflitto, Chernobyl è tornata più volte al centro delle cronache. Nei primi giorni dell’invasione russa, le truppe di Mosca occuparono il sito, causando tensioni internazionali per la sicurezza degli impianti e del personale. La stessa Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) aveva più volte lanciato allarmi sulla vulnerabilità della centrale, avvertendo che qualsiasi interruzione prolungata della fornitura elettrica avrebbe potuto compromettere i sistemi di monitoraggio e ventilazione.

Ora l’interruzione denunciata da Kiev riporta alla memoria i fantasmi del 1986. Sebbene gli esperti ricordino che il rischio di un incidente immediato sia contenuto, la mancanza di energia elettrica in una struttura così delicata è considerata un segnale estremamente preoccupante. In un contesto di guerra totale, il nome di Chernobyl torna così a evocare paure mai del tutto sopite.

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