
Continuano senza sosta le operazioni di soccorso in Indonesia, dove una scuola è crollata lunedì scorso nel distretto di Sidoarjo, provocando un grave bilancio di vittime e dispersi. Secondo le ultime dichiarazioni ufficiali, i soccorritori non hanno rilevato segni di vita sotto le macerie, alimentando il timore di un tragico epilogo.
A confermare la situazione è stato Suharyanto, direttore dell’Agenzia nazionale per la gestione dei disastri (BNPB), che ha parlato in conferenza stampa direttamente dal luogo del disastro. “Abbiamo utilizzato attrezzature ad alta tecnologia, come i droni termici, e non abbiamo trovato alcun segnale di presenza umana in vita”, ha dichiarato ai giornalisti.
Al momento, il numero ufficiale dei dispersi è di 59 persone, la maggior parte delle quali sarebbero studenti e insegnanti rimasti intrappolati sotto il crollo. I soccorritori stanno lavorando giorno e notte per rimuovere le macerie, ma le speranze di trovare superstiti si affievoliscono con il passare delle ore.

Il crollo dell’edificio scolastico è avvenuto improvvisamente durante l’orario delle lezioni, cogliendo di sorpresa alunni e personale. Le cause esatte del cedimento strutturale sono ancora in fase di accertamento, ma le prime ipotesi parlano di cedimenti legati a piogge torrenziali che avrebbero indebolito le fondamenta.
Il disastro ha scosso profondamente l’opinione pubblica indonesiana. I familiari delle vittime si sono radunati intorno all’area transennata della scuola, in attesa di notizie. Molti di loro hanno trascorso la notte in strada, nella speranza di un miracolo che, purtroppo, sembra sempre più lontano.
Il governo ha mobilitato tutte le risorse disponibili: unità cinofile, droni, escavatori e squadre di emergenza provenienti da diverse province sono al lavoro. Anche volontari e associazioni locali stanno dando il loro contributo per supportare i familiari e offrire assistenza psicologica.
Le autorità indonesiane hanno promesso un’indagine approfondita per chiarire le responsabilità e verificare lo stato delle infrastrutture scolastiche a livello nazionale. Il timore è che edifici costruiti con materiali scadenti o senza controlli adeguati possano rappresentare una minaccia costante per studenti e insegnanti.

Il presidente indonesiano Joko Widodo ha espresso il suo cordoglio alle famiglie colpite e ha chiesto al ministero dell’Istruzione di verificare la sicurezza di tutte le scuole nel paese. “È nostro dovere proteggere i bambini”, ha dichiarato durante un intervento televisivo.
Mentre le ricerche proseguono, l’Indonesia si trova di fronte all’ennesimo disastro umanitario, aggravato da condizioni meteorologiche difficili e da un sistema infrastrutturale spesso fragile. La comunità internazionale guarda con apprensione agli sviluppi, in attesa di un bilancio definitivo.