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Trump pronto a licenziare migliaia di dipendenti per lo shutdown: l’annuncio choc

Pubblicato: 02/10/2025 18:53

La portavoce della Casa Bianca ha fornito ai giornalisti una stima che ha sollevato un’ondata di preoccupazione: i licenziamenti che potrebbero abbattersi sul personale del governo federale a causa di un potenziale shutdown orchestrato dal presidente Donald Trump saranno “probabilmente migliaia”. Questa cifra, pur essendo ancora una proiezione e non un numero definitivo, dipinge un quadro allarmante delle conseguenze dirette che l’impasse politica e la mancanza di accordo sul bilancio potrebbero avere sulla vita di innumerevoli dipendenti pubblici americani e sulle loro famiglie.

La dichiarazione è giunta in un momento di alta tensione politica, con il presidente e il suo staff impegnati in una valutazione serrata e urgente delle decisioni da prendere nelle ore immediatamente successive. L’attesa è palpabile, non solo tra le mura del potere a Washington, D.C., ma in ogni agenzia federale della nazione, dove migliaia di persone attendono di sapere se saranno costrette a lasciare il proprio posto di lavoro, seppur temporaneamente.

L’ombra incombente dello shutdown

La prospettiva di uno shutdown è, per definizione, uno scenario caotico e dannoso per l’amministrazione federale. Quando il Congresso non riesce a approvare in tempo le leggi di spesa o una risoluzione continua per finanziare le operazioni governative, le agenzie che non sono considerate “essenziali” sono costrette a sospendere la maggior parte delle loro attività. Questo significa che un vasto numero di dipendenti federali viene messo in congedo non retribuito — in gergo, un “furlough”. Storicamente, sebbene lo stipendio sia quasi sempre ripristinato retroattivamente una volta che lo shutdown si conclude, la perdita immediata di reddito rappresenta un onere finanziario devastante per chi vive, come molti americani, di stipendio in stipendio.

Il fatto che la portavoce abbia usato il termine “licenziamenti” (o, più precisamente, “messa in congedo non retribuito” su larga scala) e abbia stimato un impatto di migliaia di persone sottolinea la gravità della crisi imminente e la sua potenziale estensione in tutto il Paese.

Le implicazioni per l’amministrazione

Un licenziamento (o furlough) su vasta scala, che coinvolge potenzialmente migliaia di persone, non è solo una crisi umana, ma anche un disastro operativo per l’amministrazione. Se un’agenzia come l’Environmental Protection Agency (EPA) o il Dipartimento dell’Istruzione dovesse operare con un personale ridotto all’osso, intere funzioni cruciali verrebbero paralizzate. I processi di regolamentazione si fermerebbero, le ispezioni cesserebbero, e l’elaborazione di documenti essenziali per cittadini e imprese verrebbe bloccata.

Il messaggio della Casa Bianca, mentre valuta la situazione, è un implicito avvertimento sulla fragilità del sistema e sulla rapidità con cui un disaccordo politico al vertice può degradare i servizi pubblici a livello base. L’attenzione del presidente Trump e del suo staff in queste ore non è focalizzata solo sul negoziato politico con il Congresso, ma anche sulla gestione logistica dell’inevitabile caos amministrativo che seguirebbe.

Il precedente storico degli shutdown

La storia recente del governo federale americano è costellata di shutdown e le loro conseguenze sono ben documentate. Ogni volta che si è verificata una interruzione del finanziamento, il danno economico è stato significativo, sia a livello macro che micro. Le piccole imprese che dipendono da contratti federali hanno subito ritardi nei pagamenti, i parchi nazionali sono stati chiusi ai visitatori, e l’accesso ai servizi di prestito e di supporto per i cittadini è stato sospeso. La stima di “migliaia” di licenziamenti (o furlough), se si concretizzasse, posizionerebbe questo evento tra i più impattanti dal punto di vista del personale.

Le cifre del passato servono da cupo presagio: ogni giorno di shutdown è un giorno di perdita di produttività e di stress finanziario per i dipendenti federali, i quali, alla fine, sono semplici cittadini che fanno il loro lavoro. La portavoce ha voluto mettere in luce questa realtà cruda, forse per aumentare la pressione sui negoziatori al Congresso affinché trovino un compromesso prima che sia troppo tardi.

La decisione imminente e il ruolo del presidente

Il cuore della dichiarazione risiede nel fatto che il presidente Donald Trump e la sua squadra sono attivamente valutando la decisione in queste ore cruciali. Questo suggerisce che la Casa Bianca è preparata a muoversi rapidamente per attuare le misure di congedo non retribuito non appena scadrà la finestra di finanziamento in corso, o non appena sarà presa una decisione esecutiva in tal senso. La retorica del presidente in passato ha spesso oscillato tra la volontà di compromesso e l’uso dello shutdown come leva negoziale nelle sue battaglie politiche, in particolare quelle relative a questioni come la sicurezza dei confini e il finanziamento del muro. La portavoce, con la sua stima prudenziale ma alta, ha di fatto sottolineato che l’uso di questa leva ha un costo umano estremamente elevato. L’imminenza della decisione non lascia spazio a tentennamenti: il conto alla rovescia per le migliaia di impiegati federali è già iniziato.

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