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Flotilla, l’eurodeputata Benedetta Scuderi: “Israele mi ha catturato. È ora di bloccare tutto sul serio”

Pubblicato: 02/10/2025 09:28
Flotilla eurodeputata Benedetta Scuderi

“È ora di bloccare tutto sul serio”. Con queste parole, l’eurodeputata dei Verdi, Benedetta Scuderi, ha lanciato un messaggio ai suoi follower poco prima che la nave Morgana, su cui viaggiava insieme ad altri attivisti, venisse intercettata dalle forze israeliane. La parlamentare europea è tra i 22 italiani fermati nel corso dell’operazione condotta dall’esercito di Tel Aviv contro la Global Sumud Flotilla, la missione umanitaria diretta verso la Striscia di Gaza.
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L’obiettivo della spedizione era trasportare aiuti umanitari alla popolazione palestinese e denunciare il blocco navale imposto da Israele. Ma il viaggio si è interrotto in acque internazionali, dove le imbarcazioni civili sono state bloccate e prese in consegna dai militari israeliani.
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In un video diffuso sui social network, registrato prima dell’intercettazione e pubblicato successivamente, Scuderi spiega la portata di quanto stava accadendo: «Se state guardando questo video è perché probabilmente sono stata fermata e catturata illegalmente da Israele».

“Violato il diritto marittimo internazionale”

Il filmato, diventato virale in poche ore, mostra una parlamentare ferma ma decisa, consapevole del rischio che stava correndo. «Ci hanno intercettato in acque internazionali, hanno violato il diritto marittimo internazionale, hanno preso di mira persone civili che portano aiuti e lo hanno fatto impunemente», dichiara nel video.

L’eurodeputata definisce l’azione dell’esercito israeliano «un vero e proprio atto di pirateria», denunciando così la mancanza di tutela per le missioni umanitarie e il mancato rispetto delle convenzioni internazionali. Secondo quanto riferito dalla Flotilla, la Morgana trasportava aiuti essenziali — medicinali, alimenti, forniture sanitarie — destinati alla popolazione di Gaza, duramente colpita dal conflitto.

Scuderi e gli altri partecipanti avevano aderito alla missione come osservatori civili, nel tentativo di aprire un corridoio umanitario verso la Striscia e garantire un flusso sicuro di beni di prima necessità.

“Abbiamo fatto ciò che i governi non hanno avuto il coraggio di fare”

Nel messaggio rivolto ai suoi sostenitori, Benedetta Scuderi esprime con forza la motivazione politica e morale della sua partecipazione: «Abbiamo dimostrato che un mondo giusto è possibile e che siamo disposti a lottare per averlo».

L’europarlamentare accusa le istituzioni internazionali di inazione di fronte alla crisi in corso: «Abbiamo provato con i nostri corpi a fare ciò che i nostri governi non hanno fatto finora: creare un corridoio umanitario permanente e opporci al genocidio del popolo palestinese».

Le parole della deputata verde sintetizzano lo spirito della missione, costruita su una forma di disobbedienza civile non violenta e sulla volontà di riportare l’attenzione del mondo sul dramma vissuto dai civili di Gaza.

Il trasferimento ad Ashdod e le prossime decisioni

Dopo l’intercettazione, la Morgana è stata scortata verso il porto israeliano di Ashdod, dove tutti i passeggeri sono stati presi in custodia. Scuderi, come gli altri attivisti, dovrà ora scegliere tra espulsione immediata o rimpatrio forzato.

Le autorità israeliane hanno confermato di aver trattenuto i membri della Flotilla per violazione del blocco navale, mentre dal fronte umanitario si ribadisce la natura pacifica della missione.

In attesa di comunicazioni ufficiali, il video e le parole di Benedetta Scuderi restano testimonianza diretta di un’azione civile che, nel suo intento, mirava a sfidare pacificamente il blocco e a chiedere giustizia per la popolazione di Gaza.

Una denuncia che scuote le coscienze

La vicenda ha riacceso il dibattito sul ruolo delle istituzioni europee di fronte alla guerra e alla crisi umanitaria in Medio Oriente. Il gesto dell’eurodeputata dei Verdi, sostenuto da migliaia di utenti sui social, appare come un tentativo di rompere il silenzio politico e di portare sul piano internazionale il tema del rispetto del diritto internazionale e della protezione dei civili.

«Abbiamo messo i nostri corpi tra l’ingiustizia e la sofferenza», aveva scritto Scuderi pochi giorni prima della partenza. Ora, le sue parole assumono un valore simbolico, quello di chi ha scelto di esporsi in prima persona per difendere un principio: che nessun aiuto umanitario dovrebbe essere fermato, e che la solidarietà non può essere criminalizzata.

Nel video che precede la cattura, la deputata appare lucida e determinata. La sua voce resta come un appello: bloccare tutto sul serio, perché un mondo più giusto, dice, «non solo è possibile, ma necessario».

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Ultimo Aggiornamento: 02/10/2025 10:17

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