
La Cgil ha proclamato per venerdì 3 ottobre 2025 uno sciopero generale nazionale che interesserà tutti i settori pubblici e privati, ai sensi dell’art. 2, comma 7, della legge n.146/90. Ora è giunta la notizia dell’Alt del garante: “”Illegittima la mobilitazione senza preavviso”. La Cgil ha risposto opponendosi all’Alt e confermando lo sciopero, dichiarando: “Il nostro sciopero è pienamente legittimo perché noi l’abbiamo fatto rispettando la legge 146 che prevede che di fronte a violazioni costituzionali, la messa in discussione della salute e sicurezza dei lavoratori c’è la possibilità di fare lo sciopero senza il preavviso”, la replica a stretto giro a RaiNews24 del segretario generale della Cgil Maurizio Landini, confermando l’agitazione di domani. “Anzi – ha aggiunto Landini – impugniamo la delibera della Commissione e se questa dovesse comportare verso l’organizzazione sindacale delle sanzioni siamo pronti a impugnare anche quelle”.
Settori e orari dello sciopero
- Attività ferroviarie: dalle ore 21.00 del 2 ottobre 2025
- Autostrade: dalle ore 22.00 del 2 ottobre 2025
- Vigili del fuoco: 4 ore senza decurtazione, dalle 9.00 alle 13.00 per il personale turnista; intera giornata per personale giornaliero e amministrativo
- Sanità: dall’inizio del primo turno del 3 ottobre fino al termine dell’ultimo turno della giornata
Saranno comunque garantite le prestazioni indispensabili, come previsto dalle regolamentazioni di settore.
Le motivazioni dello sciopero
Lo sciopero è stato proclamato a seguito dell’abbordaggio del 1° ottobre 2025 da parte della Marina israeliana della Global Sumud Flotilla, con a bordo anche cittadini italiani. Per i sindacati si tratta di:
- un fatto di gravità estrema e un attentato alla sicurezza di lavoratori e volontari;
- una violazione del diritto internazionale, in contrasto con i principi della Costituzione italiana (artt. 10, 11, 52, 117);
- un colpo diretto all’ordine costituzionale, fondato sul rispetto della pace e dei diritti umani.
I richiami costituzionali e internazionali
- Articolo 10: l’ordinamento italiano si adegua alle norme internazionali generalmente riconosciute;
- Articolo 11: l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa e promuove un ordinamento che garantisca pace e giustizia fra le nazioni;
- Articolo 117: obbligo di rispettare i vincoli comunitari e internazionali;
- Convenzione Onu sul diritto del mare: riconosce la libertà di navigazione e tutela le navi civili;
- Convenzioni di Ginevra: vietano in modo assoluto attacchi contro civili e missioni umanitarie.
Il significato della mobilitazione
Secondo la Cgil, la Flotilla non rappresenta un’avventura isolata, ma un gesto di coraggio e dignità, conforme alle Convenzioni di Ginevra e alla libertà di navigazione prevista dal diritto internazionale.
Lo sciopero vuole essere un segnale all’Unione Europea e ai governi: l’urgenza è ristabilire il pieno valore del diritto di pace e garantire la tutela dei cittadini italiani coinvolti.
“Israele, violando norme internazionali e attaccando navi civili, ha colpito anche la nostra Costituzione. Difendere la Flotilla significa difendere i principi su cui si fonda la Repubblica”, afferma la Cgil nel documento che accompagna la proclamazione.