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Terremoto in Italia, sciame sismico in corso: “Avvertite 20 scosse”

Pubblicato: 02/10/2025 18:30

Erano le quattro e quarantotto del pomeriggio quando la terra ha tremato. Non un sobbalzo leggero, ma una scossa secca, profonda, capace di far vibrare i vetri delle finestre e di generare un istante di silenzio irreale in strada. Per chi si trovava al chiuso, è stato un attimo di smarrimento: il mobile che scricchiola, l’oggetto che traballa sulla mensola.

Per gli abitanti della zona, era un segnale inequivocabile, un promemoria sonoro dell’energia nascosta che ribolle pochi chilometri sotto i loro piedi. Una magnitudo non devastante, certo, ma avvertita da molti, da Pozzuoli fino ai quartieri più esterni della città vicina. Quell’evento, il più forte di una serie, è stato la punta dell’iceberg di un sciame sismico più ampio, l’ennesima manifestazione della dinamica vulcanica in corso.

Sciame sismico e bradisismo ai Campi Flegrei: un’analisi dettagliata

I Campi Flegrei, un’area vulcanica attiva di straordinario interesse geologico e di grande impatto per la densità abitativa circostante, sono stati di nuovo al centro dell’attenzione a causa di un sciame sismico in corso. L’evento, registrato dai sismografi dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), si inserisce nel contesto del ben noto fenomeno del bradisismo, che caratterizza da tempo quest’area. A partire dalle ore locali 16:38 (UTC 14:38) del 2 ottobre 2025, i sistemi di monitoraggio hanno iniziato a registrare una sequenza di scosse che ha destato preoccupazione tra la popolazione locale.

Dettagli tecnici dello sciame

L’evento sismico in atto è stato caratterizzato da una serie di almeno 20 scosse preliminari rilevate dall’Osservatorio Vesuviano, delle quali 5 sono state localizzate in via preliminare. La scossa di magnitudo maggiore, che ha raggiunto il valore di 2.2 (con un’incertezza stimata di, è stata registrata alle ore 16:48. Questa scossa più intensa ha avuto un ipocentro piuttosto superficiale, localizzato a una profondità di 3 chilometri, un dato tipico della sismicità legata al fenomeno bradisismico.

Poco prima, alle 16:41, era già stata registrata un’altra scossa significativa, sebbene di magnitudo inferiore, pari a 1.6, con una profondità ancora più ridotta, di 2.2 chilometri. L’epicentro di quest’ultima è stato localizzato in prossimità di via Cupa Cigliano, un’area che si trova all’interno della caldera. Per le scosse più lievi, la magnitudo minima rilevata è stata . È fondamentale sottolineare come la superficialità degli ipocentri, generalmente compresi tra 0 e 4 km, sia una delle ragioni per cui anche eventi di magnitudo moderata vengono avvertiti distintamente dagli abitanti.

Le percezioni della popolazione

Gli effetti della scossa maggiore, quella di magnitudo 2.2, non si sono limitati alle sole registrazioni strumentali. Il sisma è stato nettamente avvertito da una vasta porzione della popolazione residente nell’area flegrea e nelle zone limitrofe. In particolare, la scossa è stata percepita con maggiore intensità a Pozzuoli, il comune che si trova al centro della caldera, e in alcuni quartieri della periferia occidentale di Napoli, tra cui Pianura e Bagnoli.

Un elemento aggiuntivo di preoccupazione per i residenti è stato il boato che, secondo quanto comunicato dal Comune di Pozzuoli, avrebbe accompagnato il sisma di magnitudo 1.6 delle 16:41. Questo tipo di rumore è un fenomeno non raro nelle aree vulcaniche attive e viene spesso percepito in concomitanza con eventi sismici superficiali, contribuendo ad aumentare la sensazione di allarme tra gli abitanti dell’area prossima all’epicentro. Tali manifestazioni acustiche sono talvolta causate dalla rapida liberazione di energia o dalla risonanza delle onde sismiche negli strati più superficiali del terreno.

Il contesto del bradisismo flegreo

Questo sciame sismico non è un evento isolato, ma rientra pienamente nella dinamica complessa e in continua evoluzione del bradisismo dei Campi Flegrei. Questo fenomeno geologico è caratterizzato da lente ma persistenti oscillazioni verticali del suolo, che possono manifestarsi sia come sollevamento (up-lifting) che come abbassamento (down-lifting). Attualmente, l’area è in una fase di sollevamento del suolo, un processo che, a causa delle variazioni di pressione nel sottosuolo, è quasi sempre accompagnato da un aumento della attività sismica.

La sismicità bradisismica, infatti, è prevalentemente di tipo vulcano-tettonico, originata cioè dalle fratture e dalle tensioni generate dal movimento del magma, dei fluidi idrotermali e dalle variazioni di volume all’interno della crosta terrestre in risposta al sollevamento. L’Osservatorio Vesuviano, che monitora costantemente l’evoluzione del fenomeno, ha provveduto a comunicare tempestivamente l’inizio dello sciame sismico al Comune di Pozzuoli, guidato dal sindaco Luigi Manzoni, in ottemperanza alle procedure di monitoraggio e allerta previste.

I fenomeni accessori: le “bolle” nell’asfalto

Oltre all’attività sismica, il dinamismo dell’area si manifesta anche attraverso fenomeni superficiali. L’Osservatorio Vesuviano ha infatti fornito una spiegazione in merito alla comparsa di particolari “bolle” nell’asfalto riscontrate in via Antiniana, una strada situata in prossimità della celebre Solfatara. Questo fenomeno, probabilmente legato alla fuoriuscita di gas e fluidi dal sottosuolo facilitata dalle fratture e dalle variazioni del livello della falda acquifera indotte dal sollevamento bradisismico, è un ulteriore indicatore dell’intensa attività idrotermale in corso.

Questi fenomeni accessori, unitamente al sollevamento e alla sismicità, rendono i Campi Flegrei un’area di prioritaria importanza per la ricerca e il monitoraggio vulcanico in Italia. La capacità di registrare e interpretare con precisione questi segnali è cruciale per la valutazione del rischio e la pianificazione dell’emergenza in un’area così densamente popolata, ribadendo l’importanza del lavoro svolto dall’INGV per la sicurezza del territorio.

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