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“Attenti, non è semplice influenza”. Febbre, tosse e brividi: di cosa si tratta davvero

Pubblicato: 03/10/2025 18:27

Non sempre febbre alta, tosse insistente e brividi indicano una banale influenza stagionale. In alcuni casi questi sintomi possono nascondere un’infezione più insidiosa, spesso confusa con altre malattie respiratorie ma con caratteristiche specifiche e potenzialmente più gravi: si tratta della legionellosi, causata dal batterio Legionella pneumophila.

Questa malattia può colpire in due forme distinte. La prima è la cosiddetta malattia del legionario, che interessa i polmoni e può trasformarsi in una grave polmonite, talvolta con esiti fatali soprattutto nelle persone anziane o fragili. La seconda è la febbre di Pontiac, molto più lieve, che si manifesta con sintomi simili all’influenza ma senza complicazioni respiratorie importanti. Proprio per questa somiglianza, molti casi iniziali vengono scambiati per influenza, ritardando la diagnosi corretta.

Come avviene il contagio

La Legionella non si trasmette da persona a persona ma attraverso l’inalazione di minuscole goccioline d’acqua contaminate, disperse nell’aria da impianti di condizionamento, docce, fontane decorative o sistemi idrici non adeguatamente manutenuti. Il periodo di incubazione varia tra 2 e 10 giorni e i sintomi includono febbre, brividi, dolori muscolari, tosse secca o produttiva, mal di testa e una profonda sensazione di stanchezza.

La pericolosità dipende dalle condizioni del soggetto colpito: chi ha un sistema immunitario debilitato, soffre di patologie croniche o è anziano corre un rischio maggiore di sviluppare la forma polmonare più grave.

Sintomi e prevenzione

La diagnosi di legionellosi non è immediata, perché i sintomi si sovrappongono a quelli dell’influenza o di altre infezioni respiratorie. Per questo la conferma arriva solo tramite esami specifici. In caso di sospetto, i medici ricorrono a test dell’urina, colture dell’espettorato o indagini sierologiche. La cura prevede una terapia antibiotica mirata, tanto più efficace quanto più tempestiva.

La prevenzione resta però l’arma più efficace. Evitare stagnazioni d’acqua, mantenere gli impianti idrici e di climatizzazione in buone condizioni e controllare le temperature sono passaggi cruciali. L’acqua calda sanitaria, ad esempio, va mantenuta a temperature elevate per impedire la proliferazione del batterio, che prospera soprattutto tra i 25 e i 50 gradi.

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