
È morto Remo Girone, attore amatissimo di cinema e televisione. Aveva 76 anni. Il decesso è avvenuto improvvisamente nella sua casa di Monaco, dove l’artista viveva da alcuni anni insieme alla moglie Vittoria, anche lei attrice. La notizia della sua scomparsa ha subito fatto il giro del web e del mondo dello spettacolo, che oggi piange uno dei suoi interpreti più intensi e versatili.
Girone sarà per sempre ricordato per il ruolo di Gaetano “Tano” Cariddi, il glaciale e calcolatore finanziere mafioso nella celebre serie “La Piovra”, a cui ha prestato il volto dal 1987 in poi. Un personaggio diventato simbolo della collusione tra criminalità organizzata e finanza, e che lo ha consacrato come icona televisiva nell’immaginario collettivo italiano.

Nato ad Asmara, in Eritrea, nel 1948, Remo Girone ha saputo costruire una carriera intensa, attraversando con eleganza e talento cinema, teatro e televisione. Dotato di una presenza scenica magnetica, ha saputo interpretare tanto i ruoli da antagonista quanto quelli più intimi e drammatici, portando sullo schermo una gamma emotiva sempre autentica.
Oltre a “La Piovra”, ha lavorato con alcuni dei più importanti registi italiani. Tra i suoi film più noti, “Il viaggio di Capitan Fracassa” di Ettore Scola e “Il gioiellino” di Andrea Molaioli, pellicole che lo hanno mostrato in ruoli complessi e sfaccettati. Ha anche collaborato con autori internazionali come Peter Greenaway, in una carriera che ha sempre superato i confini nazionali.
Negli ultimi anni, Girone aveva dato prova di una straordinaria capacità di reinventarsi. Lo abbiamo visto in ruoli più leggeri, come nella commedia “Ma cosa ci dice il cervello” accanto a Paola Cortellesi, ma anche in grandi produzioni hollywoodiane, come “Le Mans ’66 – La grande sfida”, dove ha interpretato Enzo Ferrari, con carisma e rigore.
Nel 2023 era apparso in “The Equalizer 3 – Senza tregua” con Denzel Washington, confermando di essere un attore capace di reggere il confronto anche nei più competitivi contesti internazionali. La sua voce profonda, il portamento fiero, e quella capacità di rendere credibili anche i personaggi più ambigui, resteranno un patrimonio indelebile del cinema e della TV italiana.

Oltre al lavoro, Girone era noto per il suo grande amore per il teatro, dove aveva mosso i primi passi e dove era sempre tornato nei momenti cruciali della sua carriera. Appassionato di letteratura e cultura classica, aveva fatto della parola recitata una forma d’arte da rispettare profondamente.
La sua scomparsa lascia un vuoto nel cuore di molti colleghi, spettatori e ammiratori. Già in queste ore, numerosi omaggi stanno arrivando da tutto il mondo dello spettacolo: registi, attori e fan lo ricordano sui social per il suo rigore professionale, la sua umanità fuori dal set e l’incredibile eredità artistica che ha lasciato.
I funerali di Remo Girone si svolgeranno nei prossimi giorni in forma privata, secondo la volontà della famiglia. La Rai e altre reti televisive stanno preparando speciali commemorativi per ricordare l’attore e ripercorrere i momenti più significativi della sua carriera.