
Paolo Del Debbio torna a far discutere con un intervento diretto e senza filtri durante l’ultima puntata di Dritto e rovescio, andata in onda giovedì 2 ottobre 2025 su Rete 4. Nel corso della trasmissione, il conduttore si è trovato a gestire un acceso confronto con l’avvocato Massimo Lovati, difensore di Andrea Sempio, al centro delle nuove polemiche legate al caso Garlasco e alle presunte ombre nel mondo giudiziario.
Il dibattito, nato attorno ai cosiddetti “pizzini” emersi nelle indagini, si è presto trasformato in un botta e risposta dai toni accesi, capace di catturare l’attenzione del pubblico in studio e a casa.
Il conduttore non risparmia critiche
Del Debbio, conosciuto per il suo stile diretto, ha interrotto l’ospite contestando la logica di certe cifre annotate, definite “assurde” se lette come prove di corruzione. Con toni durissimi, ha paragonato l’ipotesi a un gesto da “barbone della stazione”, scatenando reazioni contrastanti. Le sue parole hanno acceso il dibattito anche sui social, tra chi lo ha applaudito e chi ha criticato la durezza dei termini usati.

Dritto e rovescio, tensione in studio
Il conduttore non si è limitato allo sfogo. Ha sottolineato che, se di corruzione si tratta, le cifre devono avere coerenza e sostanza. “Escluderei che siano 20 o 30 euro. Perché se uno fa un atto illegale per 20 euro, lo fa un barbone della stazione. Se uno vuol corrompere me e mi dice, voglio dire una cosa falsa ma tu mi devi coprire, ti do 20 euro. Prima di tutto lo mando a fare in c**o. 20 euro portali a tua sorella”.

Il caso Garlasco torna al centro
Il cuore della discussione resta il caso di Garlasco, che a 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi continua a far discutere. La vicenda si è riaperta con nuovi filoni investigativi che hanno portato l’attenzione non più su Alberto Stasi, condannato in via definitiva, ma su Mario Venditti, ex procuratore di Pavia, che all’epoca archiviò le indagini a carico di Andrea Sempio.

Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio, sulle cifre riportate sul pizzino trovato in casa #Sempio.#drittoerovescio #Garlasco pic.twitter.com/8dxR4tHQrp
— Dritto e rovescio (@Drittorovescio_) October 2, 2025
Le cifre e le contraddizioni
Oggi Venditti è indagato per corruzione e i “pizzini” sono diventati il fulcro di nuove ipotesi investigative. Proprio l’avvocato Lovati ha rilanciato la questione in diretta, sostenendo che le accuse contro Sempio non abbiano consistenza, pur ammettendo l’esistenza di un secondo bigliettino. Secondo lui, le cifre annotate sarebbero di “20 o 30 euro” dovuti dal padre di Sempio per la difesa, e non mazzette da decine di migliaia di euro.
Lo stesso legale, però, ha poi precisato che sommando quei numeri si arriverebbe a 35mila o 43mila euro: le cifre che da settimane rimbalzano sui giornali come possibile oggetto di corruzione. Una contraddizione che ha alimentato ancora più dubbi.
Un giallo che non smette di riemergere
Il confronto televisivo ha mostrato come la vicenda resti intricata e aperta a nuove interpretazioni. Le indagini hanno riaperto scenari che potrebbero riscrivere una parte della storia processuale di questo delitto. L’ipotesi di una “corruzione in atti giudiziari” legata alla prima archiviazione rappresenta un potenziale terremoto giudiziario.
La puntata di Dritto e rovescio è stata definita da molti una delle più tese degli ultimi mesi: da un lato le polemiche per i toni di Del Debbio, dall’altro il sostegno di chi chiede chiarezza e meno ambiguità. Ancora una volta, il caso Garlasco si conferma non solo un processo giudiziario, ma un “caso Italia” che divide l’opinione pubblica.
Tra giustizia e spettacolo
In attesa che la magistratura faccia il suo corso, resta il peso di un mistero che continua a riemergere con colpi di scena e rivelazioni. La televisione, ancora una volta, si dimostra il palcoscenico privilegiato dove la cronaca giudiziaria si trasforma in dibattito pubblico, sospesa tra la ricerca di verità e le dinamiche dello spettacolo.