
“Avete rotto. Vetrine e stazioni con danni per un milione di euro. Avete rotto alle forze dell’ordine che hanno fermato la vostra violenza. Avete rotto agli italiani creando disagi nei trasporti.” Con queste parole, diffuse attraverso una card su X, Fratelli d’Italia ha lanciato un attacco frontale alle piazze pro-Gaza e allo sciopero generale indetto da Cgil e Usb, che nelle ultime ore hanno animato numerose città italiane.
Leggi anche: Scioperi per Gaza, il sospetto di Gad Lerner: “Il mio timore è che Giorgia Meloni stia cercando l’incidente”
Il messaggio, firmato dal partito di Giorgia Meloni, si inserisce nel clima di forte tensione politica e sociale che accompagna le manifestazioni legate al conflitto in Medio Oriente. “Nessuna guerriglia urbana in Italia riporterà la pace in Medio Oriente. Nessuno sciopero ideologico salverà il popolo palestinese. Potete fermarvi: di danni all’Italia ne avete già fatti troppi”, si legge ancora nel post, accompagnato da immagini evocative dei disordini avvenuti durante i cortei.
L’intento, nelle intenzioni del partito di governo, era quello di condannare con fermezza gli episodi di violenza e i danneggiamenti registrati durante le proteste. Tuttavia, la reazione del pubblico non è stata quella attesa: nel giro di poche ore la pubblicazione ha raccolto centinaia di commenti critici, trasformandosi in un vero e proprio boomerang politico e comunicativo.
Nessuna guerriglia urbana in Italia riporterà la pace in Medio Oriente. Nessuno sciopero ideologico salverà il popolo palestinese. Potete fermarvi: di danni all’Italia ne avete già fatti troppi. pic.twitter.com/FMprRBFapu
— Fratelli d'Italia 🇮🇹 (@FratellidItalia) October 2, 2025
La risposta del web: accuse e ironia contro Fdi
Molti utenti hanno infatti ribaltato la prospettiva proposta da Fratelli d’Italia, accusando il governo di essere il vero responsabile del malcontento sociale. “Siete voi a sperperare i nostri soldi”, scrive un utente, elencando tra i motivi di indignazione il progetto del Ponte sullo Stretto, definito da diversi commentatori “simbolo di spreco e propaganda”.
Altri interventi, invece, hanno voluto ridimensionare la portata delle violenze citate dal partito: “Vi state rivolgendo a un piccolo nucleo di infiltrati e provocatori”, ricordano alcuni, sottolineando come la maggior parte dei manifestanti abbia sfilato pacificamente in nome della solidarietà verso la popolazione di Gaza.
C’è chi, con tono più amaro, ha evocato il giudizio della storia: “Quando i vostri nipoti leggeranno i libri di storia chiederanno ai vostri figli perché i loro nonni erano dalla parte dei criminali. E loro gli diranno: per due vetrine rotte”. Un commento che sintetizza bene la distanza tra la narrazione istituzionale e la percezione di molti cittadini, convinti che il governo stia tentando di delegittimare il dissenso.
Solidarietà alle manifestazioni e accuse di ipocrisia
Le reazioni di solidarietà alle manifestazioni pro-Palestina non si sono fatte attendere. Molti utenti hanno espresso sostegno alle piazze e condannato la presa di posizione del partito di maggioranza, giudicata strumentale e volta a distogliere l’attenzione dai temi centrali: “Su Gaza siete dalla parte sbagliata della storia”, scrive qualcuno, mentre altri accusano il governo di negare “il genocidio a Gaza e scaricare la colpa su chi protesta”.
Un coro di voci ha inoltre denunciato l’uso politico della violenza di pochi per criminalizzare un movimento più ampio e trasversale, composto in gran parte da studenti, sindacalisti e cittadini comuni. “Inconsapevolmente, per vostra sfortuna, avete risvegliato le coscienze di tanti”, commenta un altro utente, sottolineando come le parole di Fratelli d’Italia abbiano avuto l’effetto contrario a quello sperato.

Il peso politico della polemica
L’attacco di Fratelli d’Italia arriva in un momento di grande tensione internazionale e interna. Da un lato, la guerra in Medio Oriente ha riacceso le discussioni sul ruolo dell’Italia e sui rapporti con Israele; dall’altro, il crescente malcontento per la situazione economica e sociale rende sempre più frequenti le mobilitazioni di piazza.
In questo contesto, il messaggio del partito guidato da Giorgia Meloni appare come un tentativo di riaffermare l’autorità del governo e di marcare la distanza tra istituzioni e protesta. Tuttavia, la reazione degli utenti suggerisce che la strategia comunicativa possa essersi rivelata controproducente, alimentando ulteriori polemiche politiche e sociali.
Il dibattito resta aperto, e ciò che doveva essere un messaggio di condanna rischia di trasformarsi in un caso politico capace di amplificare la frattura tra la base governativa e una parte sempre più ampia dell’opinione pubblica.