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“Cosa pensano gli italiani di Giorgia Meloni”. Il sondaggio arriva proprio durante le manifestazioni

Pubblicato: 04/10/2025 19:06

Alla vigilia del terzo anno di governo, Giorgia Meloni e il suo esecutivo mantengono livelli record di consenso tra gli italiani. Secondo il nuovo rapporto Human Index, realizzato da Vis Factor in collaborazione con l’istituto EMG Different, la presidente del Consiglio raggiunge il 45,3% di fiducia, mentre il governo nel suo complesso si attesta al 45,1%. Un risultato che certifica la tenuta dell’attuale maggioranza a quasi metà legislatura.

Lo Human Index rappresenta un indicatore esclusivo che sintetizza i dati provenienti dai sondaggi tradizionali e dall’analisi del sentiment web e social. In base a questo strumento, Meloni rimane in testa alla classifica di gradimento dei leader politici italiani con il 43,9%, posizione che deteneva già all’inizio del suo mandato. Cambiano, però, gli altri protagonisti: nel 2020 seguivano Giuseppe Conte, Silvio Berlusconi, Enrico Letta e Carlo Calenda. Oggi la classifica vede Antonio Tajani al secondo posto con il 32,3%, seguito da Conte (29,2%), Salvini (26,5%) ed Elly Schlein (25,6%).

All’interno del governo, il ministro più apprezzato resta Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e titolare della Farnesina, con un gradimento del 32,2%, in crescita rispetto all’inizio della legislatura. A seguire si posizionano Matteo Piantedosi (29,7%), Guido Crosetto (29,2%), Gilberto Pichetto (28,7%) e Giancarlo Giorgetti (28,4%), segnando un generale rafforzamento del team di governo.

Anche sul fronte del sentiment tematico, l’indice registra un miglioramento. La percezione degli italiani riguardo alla situazione economica è salita dal 36,2% del 2022 al 45,5% attuale, con un incremento di oltre nove punti. Più contenuto, ma comunque positivo, il dato relativo alla sanità, che passa dal 33,5% al 34,8%. In calo, invece, il sentiment verso la situazione geopolitica, che registra una perdita del 5,3%, attestandosi al 25,1%.

Secondo gli analisti, il consenso nei confronti dell’esecutivo è anche frutto di una nuova stabilità politica e istituzionale percepita nel Paese. Lo sottolinea Tiberio Brunetti, fondatore di Vis Factor, che parla di una “credibilità sui mercati finanziari che mancava da tempo” e di un’Italia oggi vista “in modo diverso, sia internamente che a livello internazionale”.

Brunetti aggiunge che, sebbene manchino ancora due anni alle politiche del 2027, tutti gli indicatori mostrano una sedimentazione del consenso verso il centrodestra. “Il governo ha ora la possibilità di finalizzare alcune riforme strutturali importanti, mentre il centrosinistra sembra ancora in difficoltà nel trovare un’identità politica chiara e una leadership condivisa”, ha osservato.

Il centrodestra appare dunque rafforzato e con una traiettoria solida per completare la legislatura. Tuttavia, la vera sfida sarà riuscire a mantenere questo livello di consenso anche di fronte alle future prove politiche e sociali, come la legge di bilancio, le riforme istituzionali e l’evoluzione dello scenario internazionale.

Per l’opposizione, il quadro delineato è più critico. Gli analisti indicano la necessità di una sintesi tra l’anima riformista e quella più radicale del centrosinistra, con l’urgenza di costruire una proposta credibile e moderna. Senza un cambio di passo, sarà difficile scalfire la posizione dominante del governo Meloni.

Con un consenso consolidato, un’opposizione frammentata e la percezione di stabilità all’interno e fuori dai confini nazionali, il governo Meloni si avvicina alla seconda metà della legislatura in posizione di forza. La vera partita, però, si giocherà sulle riforme e sulla gestione delle prossime sfide socioeconomiche, decisive per mantenere la fiducia dell’elettorato.

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