
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha rilasciato un messaggio registrato ai media in cui ha annunciato le recenti mosse militari e diplomatiche per ottenere il rilascio dei 48 ostaggi detenuti da Hamas. “Qualche settimana fa ho ordinato all’IDF di entrare nella roccaforte più importante di Hamas, Gaza City, per restituire i restanti ostaggi”, ha detto Netanyahu. “Allo stesso tempo, ho coordinato con il presidente Trump e il suo team una mossa diplomatica che ha ribaltato la situazione in un istante: invece di Israele isolato, è Hamas ad essere isolata”.
Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti, ha commentato in un’intervista ad Axios il ruolo del presidente turco Recep Tayyip Erdogan nel delicato negoziato. “Erdogan è stato molto utile nel convincere Hamas a procedere con il rilascio degli ostaggi”, ha affermato Trump. “È un tipo tosto, ma è un mio amico ed è stato fantastico”.
Un funzionario statunitense ha riferito ad Axios che Trump ha parlato con Erdogan venerdì scorso, poco prima della risposta di Hamas, esortandolo a garantire che il movimento palestinese non rifiutasse l’offerta. “Il presidente Trump ha detto a Erdogan: ‘Ho fatto molto per te, e ora ho bisogno che tu faccia questo’”, ha raccontato il funzionario americano.

In un’intervista esclusiva a Channel 12, Donald Trump ha aggiunto di aver detto direttamente a Netanyahu: “Bibi, questa è la tua occasione per vincere”. L’ex presidente ha espresso ottimismo riguardo alla possibilità di raggiungere un accordo che possa portare alla liberazione degli ostaggi e alla fine del conflitto.
“Siamo vicini a un accordo”, ha affermato Trump. “Bibi è favorevole, Hamas ha fatto un grande passo, vogliono concluderlo”. Il tycoon ha sottolineato l’importanza dell’intesa tra le parti coinvolte per arrivare a una soluzione rapida.
Riguardo alla telefonata con Netanyahu, Trump ha dichiarato: “Lui era d’accordo. Con me bisogna essere d’accordo”. Queste parole sottolineano la stretta collaborazione tra l’ex presidente americano e il premier israeliano nel delicato momento della crisi.
Il ruolo della Turchia, mediato da Erdogan, sembra dunque essere stato cruciale nell’apertura verso Hamas, nonostante le tensioni internazionali legate al conflitto israelo-palestinese. L’intervento turco potrebbe facilitare una soluzione diplomatica, almeno per la questione degli ostaggi.
Netanyahu ha inoltre evidenziato come la strategia congiunta di azioni militari e diplomatiche stia cambiando gli equilibri sul terreno, isolando Hamas a livello internazionale e incrementando la pressione sul movimento palestinese per un rilascio rapido degli ostaggi.
Le prossime settimane saranno decisive per capire se questa spinta diplomatica porterà effettivamente a un accordo stabile che ponga fine alla guerra e garantisca la sicurezza delle persone coinvolte.