
Il clima nel centrodestra è di quelli da conto alla rovescia. Dopo settimane di incontri riservati e trattative sottili, la coalizione guidata da Meloni, Salvini e Tajani sembra pronta a chiudere il cerchio sulle candidature regionali. Tra i tasselli più delicati, la Puglia resta il territorio chiave: per giorni Antonio Tajani ha insistito su due ipotesi, il commissario regionale Mauro D’Attis o un nome civico in linea con i valori di Forza Italia.
In Campania, invece, la partita sembra ormai chiusa: a guidare la corsa sarà Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri e volto di punta di Fratelli d’Italia. Per la Puglia, invece, prende forma la figura di Luigi Lobuono, imprenditore ed ex presidente della Fiera del Levante, vicino alla tradizione liberale di Silvio Berlusconi. L’annuncio ufficiale potrebbe arrivare a breve, mentre in Veneto resta in pole il leghista Alberto Stefani, giovane vicesegretario federale.
Il nome giusto per il centrodestra
Il profilo di Lobuono convince tutti: sia i vertici azzurri che i meloniani vedono in lui una figura coerente con l’identità del centrodestra, lontana dalle sirene della sinistra. Non è un volto nuovo per la politica pugliese: già nel 2004 fu candidato sindaco a Bari, in una sfida segnata dalle divisioni interne tra An e Forza Italia, che allora indebolirono il fronte conservatore.
In Campania, invece, la direzione è chiara. Dopo vari nomi circolati — tra cui quello dell’avvocato Giosy Romano — la scelta è ricaduta su Cirielli. La spinta decisiva sarebbe arrivata dai sondaggi commissionati alla società di Alessandra Ghisleri, che ne hanno confermato la forza politica. A dirlo anche il coordinatore azzurro Fulvio Martusciello: “C’è un ultimo sondaggio da valutare e poi si deciderà, vedremo se gli intervistati preferiscono un’ipotesi civica o politica: si può dire che siamo in dirittura d’arrivo ma aspettiamo quest’ultimo passaggio”. Una prudenza solo apparente, dietro cui si nasconde una scelta ormai definitiva.

Strategie e alleanze in vista del voto
La coalizione si prepara così a una campagna elettorale serrata, sostenuta da almeno quattro liste principali: Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi Moderati (che mira a un’intesa con la rete localista VeroCentro di Anita Maurodinoia) e la Lega. Proprio quest’ultima, in Puglia, potrebbe allargarsi al movimento IoSud del sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone, puntando a rafforzare la presenza in una regione storicamente complessa per il centrodestra.
Nel frattempo, il centrosinistra affronta le sue tensioni interne. In casa Pd, il caso più caldo è quello del Brindisino: lunedì è attesa la riunione della segreteria regionale guidata da Domenico De Santis per risolvere il nodo delle candidature. In bilico il posto tra Fabiano Amati, assessore al Bilancio, e l’ex sindaco di Mesagne Toni Matarrelli. Esclusa, secondo indiscrezioni, la candidatura del consigliere civico Mauro Vizzino. “Il direttivo attende con serenità le decisioni dei vertici regionali”, ha dichiarato Rosaria Saracino, segretaria Pd di Mesagne, sottolineando la volontà di non alimentare lo scontro interno.

Verso la definizione del quadro politico
Le prossime ore si preannunciano decisive. Tra fumate bianche, sondaggi e strategie di coalizione, il mosaico politico delle regionali sta finalmente prendendo forma. Il centrodestra punta a chiudere con equilibrio e compattezza, mentre il Pd tenta di non farsi travolgere dalle proprie tensioni interne. In un contesto in costante movimento, la parola d’ordine resta una: attesa. Ma questa volta, il nome — come dice qualcuno — “c’è davvero”.