
La città di Roma si prepara a vivere una giornata di massima allerta in vista della manifestazione nazionale pro-Gaza indetta dai movimenti palestinesi. Un evento che, per le migliaia di persone attese da tutta Italia e per i precedenti di tensione, sta tenendo in altissima considerazione le forze dell’ordine e le autorità cittadine. Il flusso di partecipanti è iniziato già ieri sera, con i primi arrivi, e prosegue incessante questa mattina, con persone che convergono sulla Capitale utilizzando pullman, treni e mezzi privati.
Questa manifestazione si inserisce in un contesto già acceso, seguendo i tre maxi-cortei che nell’ultima settimana hanno visto una mobilitazione massiccia, quasi esclusivamente romana, con oltre mezzo milione di presenze. L’attesa per l’evento di oggi, che vedrà il corteo sfilare da Porta San Paolo a piazza San Giovanni, è palpabile, con gli organizzatori che hanno annunciato una partecipazione di 20 mila persone, ma con la previsione che il numero sia sicuramente molto più elevato, con l’obiettivo, lanciato dalla presidente degli studenti palestinesi Maya Issa, di arrivare a “un milione”.
I rischi e le preoccupazioni
La principale fonte di preoccupazione per le autorità risiede nella prevista partecipazione di gruppi provenienti dai centri sociali, dai movimenti antagonisti e anarchici sia del Nord che del Sud Italia. Tra questi, si teme l’infiltrazione di frange estreme già coinvolte in incidenti e scontri nei giorni scorsi in città come Milano, Torino, Bologna e Firenze. Questo timore è amplificato dal ricordo degli scontri avvenuti proprio l’anno scorso, il 5 ottobre, alla Piramide, dove si verificarono violenti conflitti tra black bloc e forze dell’ordine, che si conclusero con quasi 40 agenti feriti.
Per affrontare questa situazione di potenziale criticità, questa mattina è in programma un tavolo tecnico in Questura, presieduto dal questore Roberto Massucci, per definire le strategie operative e le misure di sicurezza. L’attenzione è concentrata sull’intercettazione preventiva di individui noti alle forze dell’ordine. Sono stati disposti controlli serrati sia ai caselli autostradali che negli scali ferroviari per identificare persone con precedenti per reati di ordine pubblico o colpite da misure personali restrittive come il daspo o il foglio di via. Un monitoraggio costante è in atto anche sulle chat e sui social network, dove da giorni vengono diffuse indicazioni logistiche per raggiungere la città.
Lo schieramento delle forze dell’ordine
Per garantire la sicurezza e il mantenimento dell’ordine pubblico, è previsto uno schieramento imponente di forze dell’ordine. Migliaia di poliziotti, carabinieri e finanzieri saranno presenti in piazza, equipaggiati con mezzi blindati e idranti. Questo dispositivo avrà il compito di seguire e contenere un corteo che si preannuncia di notevoli dimensioni. Le operazioni di bonifica delle aree interessate dal passaggio della manifestazione sono iniziate già nella notte, con la rimozione di veicoli e cassonetti lungo il percorso, un’azione volta a prevenire l’utilizzo di oggetti come potenziali proiettili o barricate. L’attenzione è massima su ogni dettaglio logistico e di sicurezza. A causa della manifestazione e delle misure di prevenzione, sono state inoltre deviate alcune linee del trasporto pubblico.
Il percorso del corteo e i punti nevralgici
Dopo i pre-concentramenti annunciati dai movimenti studenteschi (come quello di Cambiare Rotta al rettorato di Roma Tre alle 13), il raggruppamento principale della manifestazione è fissato per le ore 14. Da lì, il corteo prenderà il via seguendo un percorso che toccherà alcuni dei luoghi più iconici e, al contempo, più sensibili della Capitale. L’itinerario previsto include viale della Piramide Cestia, piazza Albania, viale Aventino, piazza di Porta Capena, via di San Gregorio, via Celio Vibenna, piazza del Colosseo, via Labicana e via Merulana, per concludersi infine a piazza San Giovanni.
Lungo questo tragitto, ci sono diversi punti considerati “caldi” dove, in passato, analoghe situazioni hanno generato tensioni e sfociato in scontri con le forze dell’ordine. In particolare, si temono criticità all’arrivo del corteo al Colosseo, dove potrebbe esserci un tentativo di blocco stradale in direzione di piazza Venezia. Altri luoghi di potenziale scontro sono via Labicana e via Merulana. Il punto di arrivo, piazza San Giovanni, è un luogo che evoca il ricordo della guerriglia urbana del 15 ottobre 2011, durante il corteo degli “indignati”, che si concluse con 135 feriti.
Il timore delle deviazioni e degli infiltrati
Il rischio maggiore per la giornata odierna, come già accaduto in precedenti occasioni, è collegato alla possibile presenza di soggetti infiltrati all’interno dei movimenti pacifici. Questi individui, spesso appartenenti a frange estreme, potrebbero tentare di cercare lo scontro con il cordone di sicurezza schierato a protezione degli obiettivi sensibili. Fino a questo momento, i cortei romani della scorsa settimana avevano mostrato, al di là dei numeri, una volontà di non cercare l’aperta ostilità. Un’altra preoccupazione fondamentale riguarda l’eventualità di pericolose deviazioni dal percorso autorizzato della manifestazione. A differenza di quanto avvenuto in settimana, con i blocchi della tangenziale e i manifestanti arrivati a pochi passi da Palazzo Chigi, le autorità potrebbero non consentire in alcun modo tali trasgressioni al percorso concordato, innalzando ulteriormente il livello di sorveglianza e controllo. La giornata si prospetta, dunque, come un banco di prova cruciale per la gestione dell’ordine pubblico nella Capitale.