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Zverev accusa, Sinner risponde: che rissa nel mondo del tennis!

Pubblicato: 05/10/2025 11:44

Alexander Zverev torna al centro della scena, ma stavolta non per un trofeo conquistato. Il numero 3 del mondo ha acceso la discussione nel circuito tennistico, accusando gli organizzatori dei tornei di rendere i campi sempre più simili tra loro per favorire Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Un’accusa che ha rapidamente infiammato i social e diviso tifosi e addetti ai lavori.

Il tedesco ha puntato il dito contro l’uniformità delle superfici, sostenendo che il tennis stia perdendo una delle sue caratteristiche più affascinanti: la varietà. Un tema che, nel mondo glamour e competitivo della racchetta, si intreccia con rivalità, immagine e strategia.

Federer e il fronte del “vecchio tennis”

Le parole di Zverev non arrivano isolate. Pochi giorni prima, Roger Federer aveva espresso lo stesso pensiero nel podcast di Andy Roddick: “Odio quando la velocità del campo è la stessa ovunque. È ovvio che i direttori dei tornei si stiano muovendo in questa direzione perché vogliono che Sinner e Alcaraz vincano in ogni torneo”.

Un coro di nostalgici, forse, ma anche un campanello d’allarme per chi ama un tennis più tecnico e meno standardizzato. Per Zverev, queste parole rappresentano una sorta di manifesto di frustrazione, il riflesso di una stagione in chiaroscuro che lo ha visto spesso all’ombra dei nuovi dominatori.

Alexander Zverev durante il torneo di Shanghai 2025

Un tennis sempre più uniforme

“Abbiamo sempre avuto superfici diverse: non si poteva giocare lo stesso tennis su erba, cemento e terra battuta. Oggi si può giocare quasi allo stesso modo ovunque”, ha dichiarato Zverev dopo la vittoria su Royer al Masters 1000 di Shanghai. Una riflessione che tocca l’identità stessa del gioco.

La questione della velocità dei campi non è nuova: da anni si parla di una progressiva omologazione delle superfici. Eppure, colpisce che Zverev sollevi il tema solo ora, dopo aver vissuto il suo periodo d’oro tra finali Slam e momenti da protagonista assoluto.

Djokovic e il calendario intasato

Alla polemica sulle superfici si è aggiunta anche quella sul calendario. Dalla stessa Shanghai, Novak Djokovic ha risposto con tono deciso: “Molti si lamentano, ma nessuno fa nulla quando serve”. Un modo diretto per evidenziare che il problema esiste, ma manca la volontà di cambiare davvero.

Jannik Sinner in azione durante il Masters di Shanghai 2025

La stagione ATP è sempre più intensa: tornei che aumentano, pause che si riducono e giocatori che faticano a mantenere il ritmo. Tutti concordano sulla necessità di un maggiore equilibrio, ma nessuno sembra disposto a rinunciare a qualcosa.

Sinner chiude la polemica con stile

Chiamato in causa, Jannik Sinner ha risposto con la calma e l’eleganza che lo contraddistinguono: “Non siamo io e Carlos a fare i campi. Non è una nostra decisione. Cerchiamo di adattarci in ogni situazione. Ogni settimana la superficie è un po’ diversa. Ho giocato del buon tennis anche quando i campi erano più veloci. Ma non sono io a fare i campi, cerco solo di giocare il miglior tennis possibile”.

Una replica che chiude, almeno per ora, una querelle che unisce sport, psicologia, strategia e spettacolo.

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Ultimo Aggiornamento: 05/10/2025 11:45

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