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Alessandro Orsini entra in politica? La risposta del professore sorprende tutti

Pubblicato: 06/10/2025 12:18
Alessandro Orsini entra politica

In un panorama politico sempre più frammentato, dove intellettuali, opinionisti e accademici spesso vengono spinti dai propri sostenitori a “scendere in campo”, le parole del professor Alessandro Orsini rappresentano un’eccezione significativa. Attraverso un post pubblicato sul suo profilo X (ex Twitter), il docente di sociologia del terrorismo ha escluso in modo netto e definitivo qualsiasi coinvolgimento futuro nel mondo della politica attiva.
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La sua dichiarazione, tanto chiara quanto personale, ha immediatamente attirato l’attenzione di centinaia di utenti, alimentando riflessioni sulla figura dell’intellettuale nel dibattito pubblico e sul confine, sempre più sottile, tra impegno civile e partecipazione diretta alle istituzioni.

Una vocazione che non ammette deroghe

Entrerò in politica? È impossibile”, ha scritto Orsini, rispondendo così a una delle domande che – a suo dire – gli vengono poste più frequentemente. La sua risposta non lascia spazio a interpretazioni: “Io non potrei mai immaginare la mia vita senza lo studio. Lo studio investe la mia vita di significato interamente. Senza studiare quotidianamente, la mia vita si svuoterebbe completamente”.

Con queste parole, Orsini ribadisce una scelta esistenziale fondata su un concetto preciso: la vocazione. Non una semplice inclinazione, ma una “chiamata”, una forza che – come lui stesso definisce – investe e alla quale non si può resistere. Un’idea quasi spirituale del sapere, che restituisce l’immagine di un uomo per cui la conoscenza non è solo mestiere, ma destino.

Tra accademia e dibattito pubblico

Non è la prima volta che il nome di Alessandro Orsini viene accostato alla politica. Le sue analisi, spesso controcorrente e altamente mediatizzate, hanno suscitato reazioni forti tanto nel mondo accademico quanto in quello politico. Durante i momenti più caldi della crisi in Ucraina, Orsini è diventato un punto di riferimento per una parte dell’opinione pubblica critica rispetto alla narrazione dominante, guadagnandosi sostegno e critiche in egual misura.

Tuttavia, nonostante la sua presenza costante nei talk show e la pubblicazione di numerosi articoli e saggi, il professore ha sempre mantenuto una posizione autonoma rispetto ai partiti. Il suo recente messaggio su X conferma questa linea: impegno intellettuale sì, carriera politica no.

Il ruolo dell’intellettuale oggi

Le parole di Orsini pongono anche una riflessione più ampia sul ruolo dell’intellettuale nella società contemporanea. In un’epoca in cui l’opinione pubblica cerca guide e punti di riferimento credibili, molti studiosi si trovano a dover scegliere tra l’autonomia del pensiero e le lusinghe dell’arena politica. Alcuni scelgono di candidarsi, altri preferiscono rimanere nell’ambito accademico, contribuendo al dibattito con analisi, ricerche e formazione.

Orsini sembra appartenere a quest’ultima categoria: un intellettuale puro, che considera la politica una dimensione altra, quasi incompatibile con la profondità dello studio. “Studio tutti i giorni della mia vita da quando ero ragazzino”, afferma, lasciando intendere che il suo rapporto con la conoscenza è totalizzante, esclusivo.

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Un messaggio controcorrente

In un tempo in cui molti aspirano alla visibilità e al potere, le parole del sociologo appaiono controtempo, quasi anacronistiche. Rivendicare con tanta forza il valore dello studio come unico motore di senso può apparire oggi un atto radicale. Ma è proprio questa coerenza che rende il messaggio rilevante, anche per chi non condivide tutte le posizioni di Orsini.

Il suo rifiuto della politica non è un disimpegno, bensì una scelta consapevole. È la conferma che l’impegno civile può esistere anche fuori dai palazzi, nelle aule universitarie, nei libri, nelle analisi pubbliche, in quel dialogo continuo con la società che l’accademia, se ben coltivata, può offrire.

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