
Jannik Sinner si è dovuto arrendere nel momento più inatteso, nel cuore del torneo di Shanghai, dove sognava di ripetere il successo di Pechino. Dopo un inizio di partita equilibrato e combattuto, il tennista altoatesino ha alzato bandiera bianca nel terzo set contro l’olandese Tallon Griekspoor, colpito da crampi che lo hanno costretto a fermarsi. Visibilmente provato, Sinner ha lasciato il campo sorretto dal fisioterapista tra gli applausi del pubblico cinese, che lo ha accompagnato con affetto fino all’uscita. Con questo ritiro svanisce non solo la possibilità di un nuovo titolo, ma anche il sogno – a lungo inseguito – di chiudere l’anno da numero 1 del mondo.
Un’occasione mancata nella corsa al vertice
Il torneo di Shanghai rappresentava per Sinner una tappa cruciale nella rincorsa al trono del ranking Atp. Dopo il trionfo di Pechino, le sue possibilità di superare Carlos Alcaraz erano più che concrete: bastava un altro risultato di spessore, magari vincendo a Shanghai e poi a Vienna, per prendersi momentaneamente la vetta. Ma i crampi hanno cambiato tutto, lasciando spazio a un senso di frustrazione e di incompiuto. Il corpo del giovane talento, messo a dura prova da un calendario intenso e da settimane di competizioni ad altissimo livello, ha ceduto proprio quando fiducia e rendimento sembravano al massimo.

Le prospettive dopo il ritiro
Guardando oltre la delusione, il ritiro di Shanghai modifica sensibilmente gli scenari per il tennista altoatesino. La strada verso il numero 1 resta aperta solo sulla carta: il distacco da Alcaraz è di 2500 punti, e in palio rimangono Vienna (500), il Masters 1000 di Parigi (1000) e le Atp Finals di Torino (1500), per un totale di 3000 punti. Un’impresa ancora teoricamente possibile, ma ai limiti dell’improbabile. Sinner dovrebbe vincere tutto, mentre lo spagnolo dovrebbe quasi fermarsi, raccogliendo meno di 500 punti tra Parigi e Torino.

Il calcolo impietoso della classifica
Il verdetto dei numeri è chiaro. A Shanghai, dove Alcaraz non ha preso parte per infortunio, Sinner aveva la grande chance di ridurre il divario, ma non è riuscito a sfruttarla. Ora la matematica è contro di lui: per superare lo spagnolo servirebbe una lunga serie di vittorie e, contemporaneamente, un clamoroso passo falso dell’avversario. Uno scenario poco realistico, considerando la continuità e la solidità di Alcaraz, che con ogni probabilità chiuderà la stagione in testa. Resta comunque per l’italiano la soddisfazione di un anno eccezionale, vissuto da protagonista nel tennis mondiale.

Un 2025 di crescita e consapevolezza
Il 2025 di Jannik Sinner non sarà ricordato per la rincorsa mancata, ma per la sua definitiva affermazione tra i grandi del tennis. Le vittorie nei tornei più prestigiosi, la maturità tattica e il carisma crescente hanno consacrato il ragazzo di San Candido come l’unico vero rivale di Alcaraz nel panorama internazionale. Il ritiro di Shanghai è solo una tappa dolorosa di un percorso in continua ascesa, un momento per riflettere sulla gestione fisica e mentale di una stagione logorante.
Verso le prossime sfide
Le prossime settimane saranno decisive per capire se Sinner sceglierà di recuperare pienamente in vista di Vienna o se tenterà comunque di chiudere la stagione al massimo. In ogni caso, anche se la vetta del ranking dovesse sfumare per pochi punti, la sensazione è che il suo momento arriverà presto. Perché forza, talento e determinazione continuano a spingerlo in una sola direzione: quella di un campione destinato, prima o poi, a conquistare il gradino più alto del tennis mondiale.