
Massima attenzione in tutto il Paese alla vigilia del secondo anniversario dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha confermato un livello di vigilanza elevato, soprattutto su Roma, dove sono previste manifestazioni e sit-in legati al conflitto mediorientale. “Staremo attenti, noi ci preoccupiamo sempre. Non ci sono segnali specifici di allarme, ma l’attenzione è molto alta”, ha dichiarato a Cinque Minuti su RaiUno.
Tensione per i cortei non autorizzati

Le autorità temono in particolare due manifestazioni non autorizzate annunciate per domani a Bologna e Torino da associazioni palestinesi. Sul capoluogo emiliano, Piantedosi ha precisato: “Siamo sempre molto cauti nel vietare manifestazioni per motivi ideologici, ma inneggiare al 7 ottobre significa fare apologia di un atto terroristico. Quel tema richiama i violenti che poi pongono in essere devastazioni, per questo abbiamo in qualche modo vietato”.
Il ministro ha poi ammonito sul rischio di infiltrazioni da parte dei movimenti più radicali: “La nostra storia insegna che quando ci sono gruppi così estesi di antagonisti, contro tutto – la Tav, il Ponte sullo Stretto, Israele – esiste una stratificazione di atteggiamenti che cercano il pretesto per innalzare il livello dello scontro. Il rischio c’è sicuramente, ed è per questo che tutte le istituzioni democratiche devono essere concordi nel non innescare la miccia”.
“Verifiche in corso sugli incidenti a Roma”
Interpellato sulla possibilità di una regia dietro gli incidenti del corteo pro-Palestina a Roma, Piantedosi ha spiegato che le verifiche sono in corso: “Questo lo accerteranno gli inquirenti sulla base delle indagini della Digos di Roma, ma credo che ci sia stata soprattutto una sottovalutazione, e la cosa non è meno grave”. Il ministro ha quindi invitato a “non lanciare continuamente appelli alla piazza o temi come la rivolta sociale” e a “non sottovalutare la partecipazione a manifestazioni organizzate da gruppi che hanno rivendicato il 7 ottobre come inizio della resistenza”.
Il caso del taser e i defibrillatori alle pattuglie
Piantedosi ha affrontato anche il tema dell’uso del taser, dopo l’ultimo caso di morte collegato a un intervento delle forze dell’ordine. “La distribuzione dei defibrillatori nelle pattuglie di polizia e carabinieri è già abbastanza estesa. Ogni volta che si verificano questi tragici episodi – dei quali siamo ovviamente dispiaciuti – va espresso prima di tutto il cordoglio. Ma in ogni caso è sempre stata esclusa la riconducibilità al taser, che resta l’alternativa all’uso dell’arma da fuoco”, ha sottolineato il ministro dell’Interno.
Con l’avvicinarsi del 7 ottobre, il Viminale mantiene dunque una linea di massima cautela, mentre cresce la preoccupazione per il rischio di scontri e strumentalizzazioni politiche durante le iniziative legate al conflitto israelo-palestinese.