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Truffa del finto video di Giorgia Meloni: “Questo investimento è sicuro”. Coppia ci casca e perde 10mila euro

Pubblicato: 06/10/2025 11:48
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Sembrava tutto credibile: video di personaggi pubblici, proposte di lavoro sui social, piattaforme con grafici in tempo reale e promesse di guadagni semplici e rapidi. E invece, dietro a quell’apparente affidabilità, si nascondeva una truffa informatica ben orchestrata, capace di ingannare tre pensionati della provincia di Pesaro-Urbino, sottraendo loro oltre 25mila euro. I casi, distinti ma simili nella dinamica, sono stati denunciati negli ultimi giorni alla polizia di Stato, che ha avviato le indagini per risalire agli autori.
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Le vittime sono persone comuni, senza particolari competenze digitali, facilmente esposte al rischio di raggiri online sempre più sofisticati. Due di loro, marito e moglie, sono caduti nella trappola di un video manipolato con intelligenza artificiale, nel quale una falsa Giorgia Meloni appariva promuovere un investimento “sicuro”. Un’altra persona, un sessantenne, è stata invece attirata da un finto annuncio di lavoro collegato al mondo delle criptovalute.

Il video deepfake della finta Meloni e il finto investimento “sicuro”

Nel primo caso, la truffa ha preso il via con un video pubblicitario comparso sui social, che sembrava mostrare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni parlare a favore di una piattaforma di investimento. In realtà, si trattava di un deepfake, un contenuto generato artificialmente grazie all’intelligenza artificiale, che imitava voce, volto e gestualità della premier.

La coppia di pensionati, residente nel territorio di Pesaro, si è convinta della legittimità della proposta e ha iniziato con un primo versamento di 250 euro. Pochi giorni dopo, spinti da messaggi personalizzati e promesse di rendimenti a due cifre, hanno incrementato l’investimento fino a superare i 10mila euro. Tutto sembrava funzionare: sulla piattaforma comparivano profitti virtuali, aggiornati in tempo reale, che rendevano credibile l’efficacia dell’investimento. Ma al momento di effettuare un prelievo, i contatti si sono interrotti e i fondi sono scomparsi.

Il falso lavoro nel mondo cripto e 15mila euro volatilizzati

Ancora più ingegnosa la seconda truffa, che ha colpito un uomo di sessant’anni, residente anch’egli nella provincia di Pesaro-Urbino. L’annuncio truffaldino era legato a un’offerta di lavoro apparentemente seria e ben retribuita, comparsa su un social network molto diffuso. La proposta prevedeva attività di compravendita di criptovalute attraverso piattaforme internazionali, un campo in forte espansione e per molti ancora poco chiaro.

L’uomo è stato invitato a registrarsi e successivamente a scaricare un software di supporto remoto – emidesk – che avrebbe permesso a un “intermediario finanziario” di guidarlo passo dopo passo. Dopo alcune operazioni “pilota”, con piccoli guadagni iniziali, la vittima ha iniziato a versare somme sempre più consistenti, arrivando a 15mila euro. Ma anche in questo caso, quando ha cercato di prelevare i presunti guadagni, ogni contatto è stato interrotto e il denaro risultava irrecuperabile.

Social, AI e finti esperti: le nuove trappole digitali

Le due denunce per truffe informatiche sono state presentate nel corso della settimana alla Questura di Pesaro-Urbino e rientrano in una tipologia di raggiro sempre più frequente, che sfrutta sia l’affidabilità percepita delle figure pubbliche, sia l’effetto novità e mistero legato al mondo delle criptovalute.

L’uso dell’intelligenza artificiale per creare contenuti falsi rappresenta un livello ulteriore di sofisticazione. La facilità con cui è possibile riprodurre fedelmente volti e voci sta mettendo in seria difficoltà anche i sistemi tradizionali di riconoscimento del falso, rendendo sempre più arduo distinguere tra reale e fittizio, specialmente per utenti poco esperti.

Le piattaforme truffaldine spesso replicano l’aspetto e le funzionalità di siti di trading legittimi, mostrando grafici realistici, dashboard dinamiche, nomi di aziende note e supporto clienti virtuale. Il tutto per creare una bolla artificiale di fiducia attorno a un sistema che ha un solo scopo: convincere la vittima a versare denaro e poi sparire nel nulla.

L’appello della polizia: attenzione ai segnali e mai fidarsi dei social

La polizia di Stato invita i cittadini, soprattutto le fasce più anziane e vulnerabili, a non fidarsi di annunci trovati sui social o video virali che sembrano coinvolgere personaggi famosi. «Qualunque forma di investimento online va verificata attraverso canali ufficiali. I deepfake sono sempre più convincenti e possono ingannare anche persone attente», ha dichiarato un investigatore della polizia postale.

Tra i segnali a cui prestare attenzione: richieste di accesso remoto ai dispositivi personali, guadagni troppo elevati in tempi brevi, contatti via chat con numeri stranieri e l’impossibilità di parlare con una persona reale. Chiunque abbia dubbi può rivolgersi direttamente agli sportelli per la sicurezza digitale presenti nelle principali questure.

Nel frattempo, gli investigatori stanno cercando di risalire ai flussi di denaro, che in questi casi vengono dirottati su conti esteri e spesso scompaiono in circuiti di difficile tracciabilità. Le vittime, nel frattempo, restano in attesa di risposte e giustizia, in una vicenda che dimostra ancora una volta quanto la frode online sia oggi una vera emergenza nazionale.

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Ultimo Aggiornamento: 06/10/2025 12:19

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