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Calabria, cosa c’è dietro la vittoria di Occhiuto: la vittoria dei moderati segnale per Giorgia Meloni

Pubblicato: 07/10/2025 07:36

La Calabria si conferma terra di stabilità per il centrodestra, consegnando a Roberto Occhiuto un secondo mandato con una maggioranza solida e omogenea. Le urne regionali hanno segnato una vittoria netta, costruita su un consenso diffuso alle liste moderate e al profilo istituzionale del presidente uscente. La coalizione ha raccolto oltre il 57 % dei voti, lasciando al campo largo di Pasquale Tridico poco più del 41 %.

Nella mappa del voto, il dato più evidente è la forza di Forza Italia, che torna primo partito in Calabria con quasi il 18 %. Il partito di Tajani e Occhiuto si impone come spina dorsale del centrodestra meridionale, superando le formazioni più identitarie e garantendo un’immagine di affidabilità e buon governo. Subito dietro, con circa il 13 %, la lista Occhiuto Presidente consolida il perimetro civico e centrista, segno che la leadership del governatore ha radicato un consenso personale oltre le sigle di partito.

Un centrodestra coeso e pragmatico

A completare il quadro, Fratelli d’Italia si attesta all’11,5 %, mentre la Lega resta sotto il 10 %, confermando una tenuta dignitosa ma ormai marginale rispetto al baricentro moderato della coalizione. Noi Moderati raccoglie un ulteriore 4 %, contribuendo all’immagine di una destra pragmatica e non urlata, che in Calabria riesce a tenere insieme anime diverse senza derive estremiste.

Sul fronte opposto, il Partito Democratico si ferma intorno al 13,5 %, incapace di intercettare un voto popolare e territoriale, mentre il Movimento 5 Stelle scende al 6 %. Le liste civiche legate a Tridico – “Tridico Presidente” e “Democratici progressisti” – raccolgono complessivamente poco più del 12 %, ma restano frammentate e deboli. Italia Viva e Verdi–Sinistra oscillano tra il 3 e il 4 %, segno di una dispersione strutturale del centrosinistra.

Il ritorno del voto moderato nel Sud

Il messaggio politico è chiaro: la destra moderata torna ad essere maggioranza naturale nel Mezzogiorno. In Calabria, il voto a Forza Italia e alla lista Occhiuto rappresenta una scelta di stabilità e di governo, non di protesta. L’elettorato ha premiato la continuità, la figura istituzionale del presidente e la sua capacità di mediare tra le componenti della coalizione.

Il risultato calabrese, più che un trionfo personale, è un segnale strategico per il centrodestra nazionale: il consenso al Sud passa dal profilo liberale, riformista e istituzionale, non da quello sovranista. L’area moderata torna dunque a essere il baricentro politico della coalizione, restituendo a Forza Italia un ruolo determinante nella futura geografia del potere regionale e nazionale.

Ma le elezioni calabresi sono anche un messaggio interno al centrodestra e un avvertimento per Giorgia Meloni. Quando c’è un’offerta politica forte, radicata e credibile, il centro dell’alleanza può tornare a dominare, spostando l’equilibrio della coalizione verso un’area più moderata e di governo. In un momento in cui il consenso personale della premier resta alto ma la dinamica dei partiti comincia a riorientarsi, il voto calabrese mostra che il cuore del centrodestra può battere di nuovo al centro, se trova interpreti solidi e un progetto amministrativo concreto.

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