Vai al contenuto

“Fanno sesso in strada”. Ma dietro quella scena, c’è un orrore indicibile: davanti a tutti, agghiacciante

Pubblicato: 07/10/2025 19:20

L’oscurità delle tre del mattino in una piazza altrimenti tranquilla è stata squarciata da un’ombra di orrore. Tutto è iniziato con una telefonata, la segnalazione di un atto osceno in luogo pubblico, due figure che si muovevano nella penombra. Quando gli agenti sono arrivati, però, il sipario si è alzato su uno scenario agghiacciante che andava ben oltre la semplice indecenza: non erano amanti, ma un padre e sua figlia ventunenne.

A rendere la scena ancora più insopportabile, la presenza silente di un bambino di appena otto anni, testimone involontario della violenza. Quella che doveva essere una semplice chiamata per disturbo della quiete si è trasformata nella scoperta di un abuso familiare durato nel tempo, portando all’arresto immediato dell’uomo e all’inizio di un’inchiesta destinata a svelare un passato di degrado e sofferenza.

La scoperta agghiacciante della guardia urbana

La polizia municipale, nota come “Guardia Urbana”, era intervenuta in seguito a una segnalazione anonima di passanti che avvisava della presenza di una coppia intenta a fare sesso in strada in pubblico, nella città spagnola di Lleida. Quello che si presentava come un semplice atto osceno si è rivelato, all’arrivo degli agenti in Plaza de la Llotja, appena fuori dalla Cattedrale della Llotja, uno scenario di violenza e abuso intrafamiliare. Gli ufficiali hanno infatti scoperto che la persona che stava commettendo l’atto non era un partner, bensì il padre di 40 anni che stava violentando la figlia ventunenne. A rendere la scena ancora più terrificante, la presenza di un altro figlio minore della coppia, di appena 8 anni, testimone involontario dell’orrore avvenuto intorno alle 3 del mattino. Il sindaco di Lleida ha espresso tutta la sua costernazione definendo l’accaduto “Una vicenda orribile“.

L’uomo è stato arrestato in flagrante sul posto per violenza sessuale. La vittima, la giovane donna di ventuno anni, è stata immediatamente assistita e trasportata in ospedale. Qui è stata sottoposta a tutti gli accertamenti medici necessari, seguendo il protocollo specifico per le aggressioni sessuali. Le indagini sul caso sono state affidate ai Mossos d’Esquadra, la polizia catalana, che hanno avviato un procedimento per chiarire tutti i fatti e, in particolare, per accertare se il presunto aggressore avesse già commesso abusi in passato. Il racconto della vittima ha, purtroppo, fatto emergere uno spaccato familiare di profondo degrado e violenze continue da parte del genitore, comprese, stando alle sue dichiarazioni, anche violenze di natura sessuale precedenti all’episodio in strada.

Il rilascio su cauzione e lo scandalo pubblico

L’arrestato è comparso davanti al tribunale il lunedì successivo ai fatti. Tuttavia, il giudice ha ordinato il suo rilascio su cauzione. Sebbene fosse stato imposto l’obbligo di stare lontano dai figli, la decisione di non disporre la custodia cautelare ha creato un enorme scalpore e una forte indignazione nell’opinione pubblica. La Corte superiore di giustizia della Catalogna è intervenuta per spiegare che il motivo del mancato carcere preventivo era dovuto al fatto che l’accusa non aveva richiesto la custodia cautelare al giudice. Una dinamica procedurale che, pur spiegando la decisione legale, non ha placato l’ondata di sdegno per la liberazione di un uomo accusato di un crimine così efferato.

La libertà dell’uomo è stata di breve durata. Solo un giorno dopo, è stato arrestato nuovamente dagli agenti dei Mossos d’Esquadra. Il secondo arresto è scattato per aver violato l’ordinanza restrittiva che gli imponeva di mantenere le distanze dai figli. L’uomo aveva infatti tentato di avvicinarsi all’abitazione in cui viveva la giovane vittima. Questa volta, in seguito alla palese inosservanza del provvedimento giudiziario, è stato messo in cella, garantendo, almeno momentaneamente, maggiore sicurezza alla figlia e agli altri membri della famiglia.

L’intervento dei servizi sociali e la riflessione della comunità

Parallelamente all’azione della giustizia, i servizi sociali del Comune sono stati immediatamente interessati del caso. Il loro compito è ora quello di analizzare a fondo la situazione di questo nucleo familiare per comprendere il contesto e le dinamiche che hanno portato a un tale livello di degrado e violenza. La situazione ha spinto il sindaco, signor Larrossa, a tenere una conferenza stampa per affrontare la gravità della vicenda. Egli ha sottolineato che l’inchiesta è cruciale poiché “le dichiarazioni della vittima indicano che non si trattava della prima volta“, un elemento che “ha fatto scattare l’allarme” su una situazione di abusi di lunga data. Concludendo il suo intervento, il sindaco ha lanciato un appello a tutta la cittadinanza: “Dietro tutto questo c’è una storia orribile. Questa situazione richiede a tutti di essere vigili su ciò che sta accadendo nella nostra società“, esortando la comunità a confrontarsi e a “chiederci perché accadono queste cose“. La tragedia di Lleida è diventata un monito sulla necessità di una maggiore vigilanza e intervento sociale per prevenire e contrastare la violenza e l’abuso all’interno delle mura domestiche.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 07/10/2025 19:21

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure