Vai al contenuto

In ospedale per delle perdite, Alessandra muore così a 36 anni. Una famiglia straziata: “Cicatrice indelebile”

Pubblicato: 07/10/2025 22:46

Aveva solo 36 anni, un figlio di cinque e una vita intensa tra la famiglia, il lavoro nella gelateria di proprietà e gli affetti più cari. Alessandra Petronio è entrata all’ospedale Santa Rosa di Viterbo per un’emorragia addominale, ma dopo appena 30 ore è deceduta. Ora la Procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti.

La donna si era recata al pronto soccorso nella notte tra sabato 27 e domenica 28 settembre, accompagnata dal compagno. Da alcuni giorni lamentava perdite di sangue. All’arrivo era ancora cosciente e in grado di camminare. Tuttavia, poco dopo, ha perso conoscenza ed è stata trasferita d’urgenza in terapia intensiva.

I medici l’hanno intubata e sottoposta alle prime cure, ma le sue condizioni si sono aggravate rapidamente. Alessandra è morta poco prima di mezzogiorno della domenica, lasciando nello sconforto la sua famiglia e tutta la comunità che la conosceva.

Di fronte a un decesso tanto improvviso, la Procura di Viterbo ha deciso di avviare accertamenti approfonditi. L’obiettivo è chiarire se ci siano state negligenze, ritardi o mancanze da parte del personale sanitario che ha preso in carico la paziente.

Sono già stati acquisiti i documenti sanitari, tra cui cartelle cliniche e referti, insieme alle testimonianze di medici e infermieri coinvolti. La procura ha disposto anche l’autopsia, affidata al medico legale Luigi Cipolloni e al ginecologo Domenico Arduini. La famiglia della donna ha nominato propri consulenti per verificare in autonomia le cause del decesso.

I risultati dell’esame autoptico saranno determinanti per chiarire se la morte di Alessandra poteva essere evitata. Secondo le prime indiscrezioni, l’intervento medico potrebbe essere arrivato troppo tardi rispetto alla gravità del quadro clinico.

Intanto, la città si è stretta intorno alla famiglia. I funerali si sono tenuti nella chiesa di Santa Barbara a Viterbo, gremita di amici, parenti, colleghi e conoscenti. Tantissimi i messaggi di cordoglio per una donna descritta da tutti come solare, generosa e piena di vita.

Durante la cerimonia, il fratello le ha rivolto un saluto commosso: «Ciao tempesta, hai lasciato una cicatrice indelebile in tutti noi». Parole che raccontano un dolore profondo e un vuoto difficile da colmare, aggravato dalla necessità di risposte.

Ora sarà la magistratura a fare luce su quanto accaduto. La famiglia chiede verità e giustizia, per Alessandra e per il figlio che ha lasciato troppo presto.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure