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Israele, le parole shock di Gattuso: “Saranno 10mila!”. Cosa succede

Pubblicato: 07/10/2025 16:39

Alla vigilia della partita tra Italia e Israele, in programma martedì a Udine, il clima non è sereno. Le polemiche legate al conflitto in Medio Oriente e le voci di chi avrebbe voluto che gli Azzurri non scendessero in campo hanno contribuito a creare un’atmosfera carica di tensione. Il match è diventato per molti un banco di prova politico e morale, con le autorità che hanno rafforzato la sicurezza in città e nei dintorni dello stadio.

Il ct Gennaro Gattuso ha affrontato la questione con la sua consueta schiettezza: “Non si respira una bella aria, ci sono tante pressioni, bisogna farsi trovare pronti“. Parole che riflettono la delicatezza del momento e la consapevolezza del peso simbolico che accompagna la gara.

“Ci sarà poca gente, ma dobbiamo giocare”

Il commissario tecnico non ha nascosto il suo dispiacere per la situazione, sottolineando che l’atmosfera sarà surreale: “A Udine ci saranno 5000 persone dentro e 10.000 fuori. Lo capisco e comprendo la preoccupazione. Mi fa male al cuore vedere quanto sta accadendo, ma noi questa partita dobbiamo giocarla, altrimenti perdiamo 3-0 a tavolino“.

Gattuso ha ribadito che la Nazionale non può permettersi distrazioni: “Contro l’Estonia c’è tutto da perdere e tanto da battagliare. Ai ragazzi chiederò di annusare il pericolo e di chiudere le partite con criterio”.

I nomi nuovi e le assenze pesanti

Il ct ha poi confermato l’attenzione su Ahanor e Tresoldi, due giovani prospetti nel mirino dello staff azzurro: “Ne parliamo da tempo con il presidente e con Buffon. Hanno la possibilità di vestire la maglia azzurra e ci stiamo lavorando”.

Sulle assenze di Chiesa, Zaccagni e Politano, Gattuso ha chiarito: “Con Federico ci sentiamo spesso, ma non si sente ancora al 100%. Bisogna rispettare quel che dice il giocatore”.

“Serve più entusiasmo per il Mondiale”

Nel corso della conferenza, Gattuso ha anche commentato la partita tra Milan e Como che si disputerà a Perth, in Australia: “È il calcio moderno. Ci sono cifre importanti in ballo e le società fanno bene a prenderle in considerazione. Può essere anche positivo per il nostro calcio“.

Infine, un appello all’unità: “Visto che dobbiamo e vogliamo andare al Mondiale, servirebbe un clima di maggiore entusiasmo“. Intanto, la Federazione ha annunciato iniziative solidali in collaborazione con la Uefa Foundation for Children.

Per ora, per la gara di Udine sono stati venduti circa 4000 biglietti: numeri bassi, che fotografano meglio di qualsiasi parola l’aria pesante che accompagna l’Italia verso una delle partite più complesse dei tempi recenti, dentro e fuori dal campo.

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