Vai al contenuto

Italia, 67enne intrappolato sotto la neve: il salvataggio eroico di un maremmano. “Ha scavato per 18 minuti”

Pubblicato: 07/10/2025 11:19

Diciotto minuti per scavare nella neve gelata, con le zampe che si muovono senza sosta e il respiro che si trasforma in nuvole nell’aria fredda e rarefatta. È successo sulle Alpi italiane, a duemila metri di quota, tra Val Chisone e Valsassina, dove il silenzio bianco della montagna spesso nasconde storie di coraggio e sopravvivenza.

Un escursionista di 67 anni è rimasto intrappolato sotto una coltre di neve. Cosciente per tutto il tempo, sentiva sopra di sé il suono ritmico e sordo degli artigli che graffiavano il ghiaccio. Diciotto minuti che, in quelle condizioni, possono sembrare un’eternità, quando ogni secondo può fare la differenza tra la vita e la morte.

Il protagonista del salvataggio è un Pastore Maremmano-Abruzzese, una razza fiera e resistente, da secoli parte integrante delle comunità di montagna. Insieme a San Bernardo e Border Collie, questi cani vengono addestrati per il soccorso alpino, combinando istinto, forza e un legame indissolubile con l’uomo.

L’istinto che salva vite

Secondo i Vigili del Fuoco e il Soccorso Alpino, episodi simili non sono rari nelle cronache di montagna. Il record ufficiale parla di oltre venti minuti di scavo continuo, senza alcuna pausa, durante i quali il cane riesce a individuare e raggiungere la vittima sepolta.
Il fiuto di questi animali rimane insostituibile”, spiegano gli operatori, “perché riescono a percepire il respiro umano sotto metri di neve grazie a una sensibilità olfattiva centomila volte superiore alla nostra”.

Oggi, anche con l’aiuto di GPS, droni e sofisticate tecnologie di ricerca, nulla può sostituire del tutto il naso di un cane da soccorso, capace di intercettare tracce vitali che nessuno strumento è in grado di rilevare.

L’eroe che non sa di esserlo

Quel Pastore Maremmano non sapeva di essere un eroe. Seguiva solo l’istinto millenario che da sempre lega il cane all’uomo, soprattutto quando la sopravvivenza dipende da quella collaborazione antica. Alcuni di questi animali ricevono riconoscimenti ufficiali per le loro imprese: medaglie, cerimonie pubbliche, persino monumenti commemorativi nelle comunità alpine.

Nei momenti in cui la tecnologia non basta, torna protagonista quell’alleanza primordiale: l’uomo e il cane che, insieme, sfidano la montagna e vincono”, raccontano i soccorritori.

👉 Curiosità

  • I cani da valanga percepiscono il respiro umano anche sotto metri di neve.
  • Il record di scavo documentato supera i 20 minuti consecutivi.
  • Il loro fiuto è 100.000 volte più sensibile di quello umano.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure