
Mario Adinolfi ha condiviso sui social un ricordo che ha toccato profondamente i suoi follower. Con un post pubblicato il 6 ottobre, il politico e giornalista ha mostrato una foto della sorella Ielma da giovane, accompagnandola con parole di struggente dolore. Un gesto intimo che ha riportato alla luce una ferita mai davvero rimarginata.
“L’ultima foto di mia sorella Ielma prima che si togliesse la vita”, ha scritto Adinolfi, rievocando un dolore che lo accompagna da sempre. Nel messaggio ha aggiunto: “Era la notte tra il 5 e il 6 ottobre di molti anni fa; mi lasciò figlio unico e per sempre invischiato in un infinito senso di colpa. Era bellissima”.
Un ricordo che emoziona i social
Le parole di Adinolfi, cariche di nostalgia e amore fraterno, hanno generato un’ondata di affetto. “Forse la ragazza più bella che io abbia mai incontrato”, ha aggiunto nel post, accompagnando la frase con la foto che in poche ore ha raccolto centinaia di commenti di vicinanza e solidarietà da parte dei suoi follower.
“Tutto questo dolore…”. Mario Adinolfi in ospedale con la figlia Clara

Il sostegno dei follower e il valore della memoria
Sotto al post, i messaggi di affetto non si sono fatti attendere. “Ragazza stupenda!! Mario purtroppo il male dell’Anima non sempre è curabile…”, ha scritto una donna, invitando a ricordare solo i momenti felici. Un altro utente ha aggiunto: “Sicuramente la tua cara sorella è felice e il suo spirito è sempre stato tua ombra”.
Molti hanno anche notato la somiglianza tra i due fratelli, sottolineando il legame profondo che li univa. “Bellissima Ielma, e onestamente ti somiglia molto…”, ha commentato una fan, dando voce a un sentimento condiviso da tanti: la bellezza di un affetto che resiste oltre il tempo.

Un dolore che non passa mai
Non è la prima volta che Adinolfi parla pubblicamente della scomparsa di sua sorella. Durante la sua partecipazione all’Isola dei Famosi, aveva raccontato come quel dramma lo avesse profondamente cambiato: “Io da ragazzo facevo atletica leggera, ero magrolino. Mia sorella, l’unica che avevo, si è suicidata. Morì a 22 anni, ero legatissimo a lei…”. Parole che rivelano la vulnerabilità di un uomo spesso conosciuto solo per le sue battaglie pubbliche.

La fede come unica ancora
Nel suo racconto, Adinolfi aveva aggiunto un pensiero ancora più intimo: “Per un lungo periodo ho pensato che nulla avesse valore. Io ero un ragazzino di Chiesa, immaginavo di farmi prete…”. Un passaggio che mostra la sua continua ricerca di senso e la difficoltà di convivere con un dolore tanto profondo.
Oggi, la fede e il ricordo sembrano essere le sue vere ancore. “Penso a mia sorella tutti i giorni…”, aveva detto, paragonando il suo percorso al mito di Sisifo: una condanna a portare per sempre un masso che torna a cadere. Una metafora potente che riassume il peso del lutto e la forza silenziosa di chi, nonostante tutto, sceglie di ricordare.