
È stato classificato come un tragico incidente domestico l’incendio che, esattamente un anno fa, il 10 settembre 2024, ha causato la morte di una bambina di sei anni a Leicester, nel Regno Unito. A determinarlo è stato il medico legale Ivan Cartwright, che ha concluso l’inchiesta avviata dopo la tragedia: a scatenare il rogo sarebbe stata una sigaretta elettronica lasciata in carica accanto al letto della piccola.
Secondo quanto emerso durante l’udienza del 7 ottobre 2025, l’e-cigarette era stata collegata a una presa vicina alla testiera del letto nella stanza che la bambina condivideva con il fratello maggiore. L’ipotesi più probabile è che il dispositivo abbia preso fuoco durante la carica, provocando l’incendio che ha avvolto la camera da letto in pochi minuti.
La notte della tragedia, nella casa si trovavano 13 persone: dieci bambini e tre adulti. Tutti sono riusciti a mettersi in salvo, tranne la bambina, che dormiva in una stanza ricavata in soffitta. La madre aveva tentato di aprire la porta, ma era rimasta bloccata. Il compagno e il figlio erano riusciti a sfondarla, ma il fumo denso e le fiamme avevano reso impossibile l’accesso.

Un dettaglio inquietante emerso dalle indagini riguarda la mancanza di rilevatori di fumo: erano stati rimossi mesi prima. Inoltre, alcuni lucernari della stanza risultavano inchiodati, per evitare che i bambini si arrampicassero sul tetto, rendendo così impraticabile anche un’eventuale via di fuga verso l’esterno.
All’arrivo dei Vigili del fuoco, la stanza della piccola era già completamente avvolta dalle fiamme. I soccorritori avevano comunque tentato di raggiungerla, ma la bambina è stata trovata senza vita. Il decesso è stato dichiarato circa venti minuti dopo lo scoppio dell’incendio. La causa della morte è stata attribuita a una grave intossicazione da fumo, secondo quanto accertato dal medico legale.
Il giorno prima dell’udienza finale, lunedì 6 ottobre, l’ufficiale dei Vigili del fuoco Dean Thornton aveva rivelato un ulteriore elemento: nella stanza erano state trovate otto sigarette elettroniche. Una di queste è stata identificata come il punto di origine del rogo, anche se non è stato possibile determinarne il produttore o la provenienza.
In un primo momento, dopo il rogo, era stata arrestata una ragazza di 14 anni, sospettata di essere coinvolta nella vicenda. Tuttavia, con l’avanzare delle indagini, le autorità hanno escluso ogni responsabilità da parte sua, e la giovane non dovrà affrontare ulteriori conseguenze penali.
La vicenda ha riacceso il dibattito nel Regno Unito sui rischi connessi all’uso domestico delle sigarette elettroniche, soprattutto se lasciate in carica senza sorveglianza o in ambienti inadeguati. Le autorità invitano ora alla massima prudenza e chiedono maggiori controlli sulla vendita di dispositivi elettronici potenzialmente pericolosi.