
I mediatori internazionali stanno lavorando alle ultime ore per finalizzare un accordo tra Israele e Hamas, la cui firma è attesa per giovedì 9 ottobre. Secondo quanto riferito da fonti diplomatiche citate dal Times of Israel, l’intesa prevede il rilascio immediato degli ostaggi ancora in vita in cambio di un cessate il fuoco a Gaza. Una volta raggiunta la tregua, Hamas potrà inoltre recuperare i corpi degli ostaggi uccisi e restituirli a Israele.
A oggi, secondo le stesse fonti, 48 ostaggi si troverebbero ancora nella Striscia, di cui circa 20 sarebbero vivi. L’accordo rappresenterebbe la “prima fase” del piano di pace promosso da Donald Trump, che punta a chiudere il conflitto e avviare la transizione politica e di sicurezza nella Striscia di Gaza.
Parallelamente, domani pomeriggio si terrà a Parigi una riunione dei ministri degli Esteri europei e arabi per discutere di un impegno collettivo verso la pace e la creazione di uno Stato palestinese operativo. Al centro del dibattito: la forza di stabilizzazione internazionale, la governance transitoria di Gaza, la ricostruzione, il disarmo di Hamas e il rafforzamento dell’Autorità palestinese.
Tuttavia, l’iniziativa francese non è stata accolta positivamente da tutti. Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, ha definito la riunione di Parigi «inutile e dannosa», accusando il presidente Emmanuel Macron di voler «distogliere l’attenzione dai problemi interni della Francia a spese di Israele» e denunciando una presunta «ipocrisia» europea nei confronti di Ucraina e Israele. Intanto, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha rinunciato alla partecipazione, ma gli Stati Uniti saranno comunque rappresentati da un proprio inviato diplomatico.