
Negli Stati Uniti cresce la tensione dopo giorni di stallo politico e disagi diffusi in tutto il Paese. Il blocco del governo federale, iniziato ormai da una settimana, sta mettendo a dura prova non solo le istituzioni ma anche la vita quotidiana di milioni di cittadini. La mancanza di un accordo sul bilancio federale ha paralizzato gran parte delle attività pubbliche, lasciando senza retribuzione migliaia di lavoratori che garantiscono servizi fondamentali.
Mentre la classe politica continua a scontrarsi sui fondi da destinare alle agenzie governative, gli effetti dello shutdown si stanno estendendo in modo concreto e visibile: dagli uffici amministrativi alle dogane, fino ai trasporti aerei, uno dei settori più colpiti. L’impatto si fa sentire ovunque, con ritardi, cancellazioni e un crescente malcontento tra cittadini e lavoratori.

Caos nei cieli americani
Dal 1° ottobre, data in cui è iniziato lo shutdown federale, il sistema di trasporto aereo negli Stati Uniti è entrato in crisi. La mancata approvazione della legge di bilancio ha portato alla sospensione di molte attività e alla mancata retribuzione di migliaia di dipendenti pubblici, tra cui il personale delle torri di controllo. Secondo i dati ufficiali, da martedì scorso si sono registrati oltre 4.000 voli in ritardo nei principali scali del Paese.
Aeroporti come Houston, Newark, Las Vegas, ma anche Boston, Atlanta, Philadelphia e Dallas, hanno dovuto affrontare cancellazioni e lunghi ritardi. La Federal Aviation Administration (FAA), l’ente che regola l’aviazione civile, è stata costretta a rallentare il traffico aereo per garantire la sicurezza, poiché molti controllori di volo si sono assentati o licenziati temporaneamente. «Non sappiamo se riceveremo lo stipendio previsto per il 14 ottobre», hanno spiegato alcuni lavoratori, aggiungendo che in molti casi «si è costretti a restare a casa perché non si può lavorare gratis».
Sicurezza e controlli a rischio
Anche le agenzie responsabili della sicurezza aeroportuale stanno subendo le conseguenze del blocco. La TSA (Transportation Security Administration), che si occupa dei controlli di passeggeri e bagagli, e la CBP (Customs and Border Protection), responsabile della dogana e dei confini, operano con personale ridotto e turni scoperti. Le conseguenze sono code interminabili, ritardi ai controlli e tempi di attesa più lunghi sia in partenza che all’arrivo.
Le compagnie aeree, di fronte alla situazione, hanno invitato i passeggeri a verificare online lo stato dei voli prima di recarsi in aeroporto. Intanto, mentre i disagi aumentano, la prospettiva di un accordo politico resta lontana. Se il blocco dovesse proseguire, le ripercussioni sull’economia e sulla sicurezza nazionale potrebbero diventare ancora più gravi.