
«Mia sorella è stata picchiata, uccisa e occultata. Dopo quasi quattro anni bisogna trovare chi è stato». Con queste parole, pronunciate in diretta a Chi l’ha visto?, Sergio Resinovich, fratello di Liliana, è tornato a chiedere verità e giustizia per la donna trovata morta nel gennaio 2022 nel parco dell’ex Ospedale psichiatrico di San Giovanni a Trieste, dopo settimane di misteriosa scomparsa. La sua voce, carica di amarezza e ostinazione, ha riaperto ancora una volta le ferite di un caso che continua a dividere l’opinione pubblica e a sollevare domande senza risposta.
Durante la puntata, Sergio ha ringraziato la conduttrice Federica Sciarelli per «il rispetto che hai sempre per le vittime», ribadendo che la sua battaglia non è mossa da sospetti o rancore, ma dal bisogno di chiarezza. «Sono passati quasi quattro anni – ha detto – e noi familiari siamo ancora qui, a chiedere che si indaghi davvero su ciò che è accaduto».
A rendere ancora più inquietante la diretta, una nuova rivelazione: per la prima volta sarebbe stata sequestrata una GoPro appartenente al marito di Liliana, Sebastiano Visintin. «I video non erano più nella telecamera ma erano stati scaricati sul telefono – ha spiegato Sergio – e solo ora gli inquirenti hanno disposto il sequestro del dispositivo». Un dettaglio che potrebbe riaprire il fronte delle indagini, considerando che quel telefono, lo stesso utilizzato il giorno della scomparsa della donna, era stato in seguito regalato da Sebastiano a un’amica.
La vicenda di Liliana Resinovich, scomparsa il 14 dicembre 2021 e ritrovata senza vita il 5 gennaio 2022, non ha mai trovato una conclusione definitiva. Le indagini, archiviate come suicidio, sono state più volte contestate dalla famiglia, che sostiene la tesi dell’omicidio. Oggi, le parole del fratello riaccendono l’attenzione su una storia fatta di ombre, silenzi e domande ancora senza risposta: chi ha davvero tolto la vita a Liliana, e perché?