
Il centrodestra ha trovato l’accordo sui candidati presidenti per le prossime elezioni regionali in Campania, Veneto e Puglia. La scelta ricade su Edmondo Cirielli (FdI) per la Campania, Luigi Lobuono (civico) per la Puglia e Alberto Stefani (Lega) per il Veneto.
L’intesa, che conferma le indiscrezioni della vigilia, include anche un punto politico di peso: la presidenza della Lombardia, oggi guidata dal leghista Attilio Fontana, passerà a Fratelli d’Italia nelle prossime elezioni del 2028, riconoscendo al partito di Giorgia Meloni il diritto di esprimere il candidato governatore nella regione simbolo del centrodestra.
È ufficiale: Edmondo Cirielli sarà il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Campania, dove sfiderà il candidato del campo largo, Roberto Fico, alle elezioni fissate per il 23 e 24 novembre. Una scelta che segna il ritorno di un volto storico della destra campana, carabiniere e politico di lungo corso, già viceministro del governo Meloni e protagonista di tre decenni di vita istituzionale.
Classe 1964, originario di Nocera Inferiore, Cirielli è generale di brigata dell’Arma dei Carabinieri in ausiliaria. Il suo legame con l’uniforme e con lo Stato è profondo: si è formato alla Nunziatella di Napoli, poi all’Accademia militare di Modena, alla Scuola militare di alpinismo di Aosta, a quella di paracadutismo di Pisa e infine alla Scuola ufficiali dei carabinieri di Roma. Il suo profilo accademico è altrettanto imponente: laureato con lode in Giurisprudenza a Parma, in Scienze Politiche a Salerno e in Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna a Roma Tor Vergata.
La carriera politica inizia nel 1995, quando viene eletto consigliere regionale in Campania con Alleanza Nazionale. Nel 2001 entra alla Camera dei Deputati, dove resterà per diverse legislature, fino a diventare presidente della Commissione Difesa. È lui il primo firmatario della celebre e controversa legge Cirielli, ribattezzata dai critici “Salva Previti”, che ridusse i tempi di prescrizione dei reati: un provvedimento da cui in seguito lo stesso deputato prese le distanze.
Nel 2009 conquista la Provincia di Salerno, battendo il centrosinistra con oltre il 55% dei voti. In quegli anni si scontra duramente con Mara Carfagna, all’epoca ministra nel governo Berlusconi, e lancia la proposta più discussa della sua carriera: la creazione di una nuova Regione autonoma, il cosiddetto Principato di Salerno, una battaglia istituzionale bocciata dalla Cassazione ma mai del tutto abbandonata.
Uomo dalla personalità forte e intransigente, Cirielli ha attraversato i principali passaggi del centrodestra italiano, dal Pdl a Fratelli d’Italia, di cui è tra i fondatori insieme a Giorgia Meloni. Padre di quattro figli, difende pubblicamente la moglie Maria Rosaria Campitiello, ginecologa e dirigente del ministero della Salute, dopo le accuse di clientelismo mosse dal governatore uscente Vincenzo De Luca, contro cui promette battaglia: «Dopo dieci anni fallimentari del centrosinistra, è il momento di una svolta radicale per la Campania».
Con la sua candidatura, il centrodestra punta su un profilo identitario e di esperienza, ma anche divisivo, capace di accendere la contesa in una regione che per Cirielli rappresenta non solo una sfida politica, ma la chiusura di un cerchio personale iniziato trent’anni fa tra le fila dell’Arma e della destra napoletana.