
Mistero a Tor Bella Monaca. Il corpo di Alessandro Ponti, 39 anni, dipendente di una compagnia aerea, è stato trovato senza vita lo scorso 6 ottobre ai piedi di una delle torri di via dell’Archeologia, a Roma. L’uomo, originario della Capitale ma residente a Pisa, sarebbe precipitato da una finestra del palazzo. Nonostante l’arrivo dei soccorsi, per lui non c’è stato nulla da fare.
Gli investigatori stanno ora cercando di ricostruire le ultime ore di vita dell’assistente di volo, arrivato da poco in Italia dopo un volo proveniente da Francoforte. Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo, in attesa dell’esito dell’autopsia, che verrà eseguita al Policlinico di Tor Vergata, per chiarire le cause del decesso e verificare se si tratti di suicidio, incidente o omicidio.

“Aveva appena fatto rientro da Francoforte”
Secondo quanto emerso, Ponti era atterrato da poche ore a Roma e con sé aveva un tagliando bagagli relativo a una valigia che, però, non è stata ancora rinvenuta. Gli agenti della polizia di Stato stanno cercando di capire dove possa essere finito il bagaglio e se contenga elementi utili alle indagini.
Gli inquirenti esaminano ogni pista: non si esclude che l’uomo possa essere stato vittima di un’aggressione, anche se, al momento, nessun elemento conferma questa ipotesi. La possibilità di un gesto volontario resta aperta, ma gli investigatori stanno approfondendo anche un eventuale collegamento con l’attività dei pusher della zona, considerata una delle piazze di spaccio più attive della periferia romana.
Due telefoni e del denaro addosso
Sul corpo di Ponti sono stati trovati due telefoni cellulari e una somma di denaro in contanti, circostanza che, secondo gli investigatori, non fa pensare a una rapina. “Dai primi accertamenti sembra che Ponti non avesse legami con persone di Tor Bella Monaca”, riferiscono fonti vicine alle indagini. Un dettaglio che spinge a escludere un coinvolgimento diretto in dinamiche criminali del quartiere, anche se nulla viene ancora tralasciato.
Gli investigatori stanno inoltre analizzando i tabulati telefonici e i contatti recenti delle due utenze trovate addosso al 39enne, nel tentativo di capire chi abbia incontrato o contattato nelle ore precedenti alla tragedia.
L’attesa ora è tutta per gli esiti dell’autopsia, che dovrebbero fornire risposte cruciali su quanto accaduto. Solo dopo gli accertamenti medici sarà possibile capire se Alessandro Ponti sia caduto accidentalmente, si sia tolto la vita o sia stato spinto da qualcuno nel vuoto.