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L’esercito israeliano attacca la nuova flotilla. Navi abbordate, comunicazioni interrotte

Pubblicato: 08/10/2025 06:40

La Flotilla umanitaria è stata raggiunta e assaltata in piena notte a circa centoventi miglia dalla Striscia di Gaza, in acque internazionali al largo di Port Said. Secondo le comunicazioni arrivate dalle imbarcazioni, un numero consistente di droni ha circondato prima l’ammiraglia, poi le otto barche a vela di scorta, e poco dopo unità d’assalto imbarcate su gommoni e un elicottero hanno condotto l’operazione. A bordo della nave ospedale Conscience si trovavano oltre cento persone, tra cui decine di medici e soccorritori, molti dei quali sono stati bloccati quando le trasmissioni radio e i segnali dati sono stati annullati.

L’assalto, sempre secondo i messaggi inviati prima del silenziamento delle reti, è stato rapido e organizzato: uomini in tenuta d’assalto sono saliti sui ponti, hanno distrutto le apparecchiature di ripresa e neutralizzato ogni possibilità di documentazione. I video ancora visibili mostrano militari che raggiungono i natanti affiancandosi con gommoni veloci; poi un blackout delle comunicazioni, reso possibile dall’uso di jammer, ha impedito ulteriori contatti con l’esterno. “La nostra nave è stata colpita da un elicottero militare”, è il messaggio proveniente dalla sala di controllo a terra.

Intercettati in acque internazionali

Poche ore prima dell’azione il portavoce italiano della missione, Vincenzo Fullone, aveva lanciato un avvertimento: “Qui ci sono droni ovunque, temiamo possano intercettarci a breve. Trasportiamo solo medici e forniture mediche, perché si blocca anche questo?”. Fullone, calabrese e da anni attivo nella regione, ha ricordato il carico di farmaci, dispositivi respiratori e generi per la malnutrizione destinati alle strutture ancora operative nella Striscia. La Conscience era già stata danneggiata in una precedente missione, ma era rientrata in mare dopo riparazioni e rifornimenti, pronta a tentare nuovamente il passaggio.

A testimoniare la composizione dell’equipaggio e il valore umano della spedizione, numerosi sanitari di fama internazionale e operatori umanitari si erano imbarcati per alternarsi al personale rimasto in loco: chirurghi, anestesisti, psichiatri e operatori pediatrici, molti dei quali avevano lasciato famiglie e incarichi per raggiungere la Flotilla. Fra i nomi citati nei messaggi, i medici italiani Riccardo Corradini e Francesco Prinetti, insieme a operatori di diverse nazionalità, ribadivano il carattere esclusivamente sanitario della missione e la volontà di non rispondere con violenza.

Blackout delle comunicazioni e appelli dalle navi

I filmati inviati nei minuti precedenti al blocco mostrano le procedure di abbordaggio e la distruzione intenzionale delle telecamere di bordo: un incursore in tenuta notturna colpisce l’obiettivo e ne impedisce la registrazione. Poi, secondo fonti a bordo, sono comparsi gli Zodiac, i gommoni veloci che hanno consentito alle squadre di salita di raggiungere i ponti. L’ultimo messaggio udibile dagli attivisti parlava di “almeno otto assetti militari” impegnati negli abbordaggi prima che il buio tecnologico calasse sulla Flotilla.

Sull’ammiraglia erano imbarcati più di novanta tra medici e infermieri, oltre a giornalisti e volontari: trasportavano oltre una tonnellata di farmaci e materiali sanitari. Gli organizzatori sostengono che si trattasse esclusivamente di personale e attrezzature per il soccorso. Mentre a terra si diffondono immagini e spezzoni audio, le autorità della Flotilla chiedono che la comunità internazionale valuti la legalità dell’intervento in acque internazionali e sollevino la questione del diritto di accesso alle aree assediate per scopi umanitari.

“Allerta generale, continuate a parlare di Palestina” è l’ultima frase di Fullone prima del silenzio radio. Ora le famiglie, le organizzazioni umanitarie e gli attivisti attendono risposte dalle istituzioni internazionali su quanto accaduto e su eventuali iniziative per garantire la sicurezza del personale sanitario che tenta di raggiungere la Striscia.

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