
Una tragedia che scuote il mondo dei social. Karolina Krzyzak, influencer di soli 27 anni, è stata trovata senza vita nel suo appartamento a Bali, dove viveva da alcuni mesi. La giovane, molto seguita sul web, aveva costruito la propria notorietà attorno a uno stile di vita fruttariano rigoroso, convinta che la sola frutta fosse in grado di purificare corpo e spirito.
Negli ultimi tempi, però, le sue condizioni di salute erano apparse sempre più precarie. Pesava appena 22 chili e mostrava segni evidenti di debilitazione, ma continuava a difendere le sue scelte come parte di un “percorso spirituale”. Gli amici avevano tentato di aiutarla, ma lei rifiutava ogni intervento medico, certa di potersi curare solo attraverso la sua dieta.
La solitudine e il rifiuto di ogni aiuto
Karolina viveva quasi completamente isolata. I proprietari della casa in cui abitava hanno raccontato che “era emaciata, con gli occhi infossati e le ossa sporgenti”. Fin dal suo arrivo, non riusciva a camminare senza sostegno. Il personale, preoccupato, aveva più volte proposto assistenza medica, ma lei aveva sempre rifiutato. “Voleva solo che le consegnassimo frutta, seguendo le sue indicazioni”, hanno ricordato, spiegando che non usciva mai dalla stanza.

Il ritrovamento e la testimonianza shock
Il giorno della tragedia, il personale della struttura l’ha trovata a terra, priva di sensi. “Non è raro ricevere richieste particolari su diete vegane”, ha raccontato il direttore, “ma il suo caso era veramente singolare”. Quando è stata scoperta, la pelle presentava chiazze e i capelli erano diventati grigi: una scena che ha sconvolto chiunque fosse presente. Chi l’ha vista per primo ha parlato di un corpo ormai stremato, senza più forze.

Un corpo distrutto dalle carenze
Secondo quanto riferito da un amico, l’influencer soffriva di osteoporosi avanzata e di una forte carenza di albumina, che le causava gonfiore alle gambe. Aveva anche denti danneggiati, unghie giallastre e dolori costanti. “Non pesava più di 27 chili”, ha raccontato una conoscente. “Aveva bisogno di aiuto medico e psicologico, ma chi le stava intorno spesso incoraggiava i suoi comportamenti invece di fermarla”.


Un messaggio diventato pericoloso
Negli ultimi anni, Karolina aveva trasformato la sua esperienza personale in un messaggio pubblico, condividendo video e post in cui promuoveva il fruttarismo come stile di vita ideale. I suoi contenuti raccoglievano migliaia di follower, attratti dalla promessa di purezza e controllo. Ma dietro quell’immagine luminosa si celava una spirale di isolamento e sofferenza che l’ha condotta a una fine tragica.
La sua morte ha riacceso il dibattito sui rischi delle diete estreme e sulla responsabilità dei social nella diffusione di modelli alimentari potenzialmente dannosi. Un monito che invita alla riflessione: la ricerca del benessere non può e non deve mai trasformarsi in autodistruzione.