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Si toglie la vita mentre lo sfrattano. L’ufficiale giudiziario: “La gente non sa, è un lavoro terribile”

Pubblicato: 08/10/2025 13:17

Tragedia a Sesto San Giovanni, dove un uomo di 71 anni è morto nella mattinata di mercoledì dopo essersi gettato dal sesto piano della propria abitazione. Il drammatico gesto è avvenuto durante l’esecuzione di uno sfratto, mentre sul posto erano presenti l’ufficiale giudiziario e il suo avvocato.

Secondo le prime ricostruzioni, l’anziano — che viveva da solo in un appartamento di via Puricelli Guerra — avrebbe aperto la porta all’arrivo dei funzionari, ma pochi istanti dopo, in un momento di disperazione, si è lanciato nel vuoto dal balcone. L’impatto è stato fatale: nonostante l’intervento immediato dei soccorsi, il personale del 118 non ha potuto far altro che constatare il decesso.

“Si è buttato appena è arrivato l’ufficiale giudiziario”

L’episodio è accaduto intorno alle 9 del mattino, in un contesto di apparente normalità. “Quando è arrivato l’ufficiale giudiziario, si è buttato dal balcone”, hanno riferito i presenti, ancora sotto shock per l’improvvisa tragedia. Sul posto, oltre ai soccorritori, sono intervenuti anche i carabinieri e la polizia locale, che hanno transennato l’area per consentire i rilievi di rito.

Le parole dell’ufficiale giudiziario sotto shock

L’ufficiale giudiziario è rimasto sotto shock per quanto accaduto ed ha rilasciato una toccante intervista a Il Corriere: “Quando si parla di noi è quasi sempre in senso negativo. Come se il nostro lavoro fosse facile e noi degli esecutori cinici e senza cuore di provvedimenti di sfratto, ma non è così. Per noi è una sofferenza avere di fronte persone che non sanno dove andranno. C’è chi urla, qualche collega è stato picchiato. È un lavoro anche pericoloso, perché non sai mai la reazione della persone che avrai di fronte. Quando va bene ci urlano contro di tutto, ci insultano, se la prendono anche con noi per la loro situazione. Ma ci sono stati colleghi che sono stati picchiati, che se la sono vista brutta. Ecco, quando poi sentiamo certi programmi tv parlare di noi come dei nullafacenti che rinviano gli sfratti perché non hanno voglia di far nulla quando non siamo certo noi a decidere, ecco allora lì sale una rabbia”.

L’uomo, descritto dai vicini come una persona tranquilla e riservata, avrebbe lasciato un biglietto di addio all’interno dell’abitazione. Il messaggio, trovato poco dopo dagli investigatori, confermerebbe la natura volontaria del gesto e il suo stato di profonda angoscia per la situazione abitativa.

Un dramma della solitudine e della precarietà

La notizia ha scosso profondamente la comunità di Sesto San Giovanni, dove già in passato si erano verificati episodi simili legati a sfratti e difficoltà economiche.
Le indagini proseguono per chiarire tutti i dettagli della vicenda, ma al momento gli inquirenti escludono qualsiasi responsabilità di terzi.

Fonti vicine alla famiglia riferiscono che l’uomo stava affrontando un periodo difficile, aggravato da problemi economici e di salute. “Era molto provato e temeva di perdere la casa in cui aveva vissuto per tanti anni”, ha raccontato una persona a lui vicina.

Il gesto estremo, compiuto davanti ai funzionari intervenuti per lo sfratto, mette nuovamente in evidenza la fragilità di chi si trova solo di fronte a situazioni di forte pressione sociale ed economica.

La procura di Monza ha aperto un fascicolo per accertare la dinamica esatta dei fatti, ma non si esclude che il caso venga presto archiviato come suicidio, mentre la comunità locale si stringe nel cordoglio per una tragedia che poteva forse essere evitata.

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Ultimo Aggiornamento: 08/10/2025 22:57

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