
Lorenzo Musetti non riesce a trovare pace con il pubblico cinese. Dopo le polemiche di Pechino, il tennista toscano è stato di nuovo protagonista di un momento di tensione durante il Masters 1000 di Shanghai. Eliminato agli ottavi da Felix Auger-Aliassime con un netto 6-4, 6-2, Musetti ha perso la calma nel secondo set, lasciandosi andare a un duro sfogo.
Un déjà-vu amaro a Shanghai
Durante un cambio di campo, dopo un errore pesante con il diritto, il tennista ha gridato verso il suo angolo: “Lo fanno apposta, mi vogliono fuori“, accusando alcuni spettatori di disturbarlo durante i punti. Poco dopo, rivolgendosi al giudice di sedia, ha aggiunto: “Ogni volta, lo fanno ogni volta. So di aver commesso un errore e di aver detto qualcosa di sbagliato, ma per favore dite loro qualcosa“.
Le sue parole hanno subito riportato alla mente la bufera di Pechino, quando Musetti, in un momento di nervosismo, aveva pronunciato una frase offensiva che gli era costata l’accusa di razzismo e un’ondata di critiche. Nonostante le scuse pubbliche, in Cina quell’episodio non è stato dimenticato e ogni suo match sembra riaccendere le stesse tensioni.

“Non mi diverto”: il momento difficile dell’azzurro
A Shanghai, il coach Simone Tartarini ha provato a scuoterlo: “Dai, gioca adesso. Concentrati perché se si perde si va a casa“, ma la risposta del giocatore è stata disarmante: “Non mi diverto“. Una frase che racconta la fragilità emotiva del giocatore azzurro di fronte alle polemiche.
La sconfitta contro Auger-Aliassime pesa non solo sul morale, ma anche sulla corsa alle ATP Finals di Torino. Dopo un’estate altalenante, Musetti da quando è in Cina sembra intrappolato in una spirale di nervosismo dalla quale fatica a uscire.
Serve una svolta per il finale di stagione
Ora, per affrontare i tornei di fine anno, Musetti dovrà ritrovare equilibrio e concentrazione. Le prossime tappe si disputeranno lontano dalla Cina, forse un’occasione per ritrovare serenità e fiducia. Ma per il futuro servirà lavorare anche sul controllo emotivo, perché certe “sparate” rischiano di lasciare cicatrici che renderanno difficile un suo ritorno a Pechino e a Shangai.