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Regionali in Toscana, clamorosa frattura nel campo largo: Conte evita Giani e spiazza il Pd

Pubblicato: 08/10/2025 16:22

Da “Campo largo” a “ognun per sé in ordine sparso”: è l’immagine più fedele della sinistra italiana alla vigilia delle Regionali in Toscana. Mentre il centrodestra si prepara a un comizio unitario nel cuore di Firenze, la coalizione Pd–M5S–Avs si presenta con quattro chiusure di campagna separate e un evidente nervosismo interno.

Il segnale più eloquente arriva da Giuseppe Conte, che venerdì sarà in tour nella regione ma che ha deciso di non salire sul palco accanto al candidato del centrosinistra Eugenio Giani. Il leader dei Cinque Stelle ha in questo modo fatto scoppiare un caso all’interno della coalizione.

La distanza tra Conte e Giani

Fonti del Movimento 5 Stelle precisano che il leader non ha previsto alcun evento congiunto con il presidente uscente, anche se “non è escluso un saluto”. Una formula diplomatica che nasconde tensioni profonde. Conte, dopo la batosta in Calabria del suo candidato Pasquale Tridico, ha scelto di mantenere la distanza da un candidato considerato “poco digeribile” per la base pentastellata.

Giani è infatti un riformista favorevole ai termovalorizzatori e all’ampliamento dell’aeroporto di Firenze, temi tabù per il Movimento. L’unico incontro pubblico tra i due risale al 25 settembre, durante un convegno dell’Acli: una stretta di mano fredda, una foto di rito e parole di circostanza. “Si è messo in discussione per un nuovo progetto”, aveva detto Conte, senza entusiasmo.

Pd irritato, ma prudente

Nel Partito Democratico prevale il silenzio ufficiale, ma dietro le quinte non mancano i malumori. “Se Conte è così imbarazzato, perché ha sostenuto Giani? Forse perché in Toscana andremo decisamente meglio che in Calabria e punta a salire sul carro solo dopo?”, si mormora tra i dirigenti dem. Le dichiarazioni restano anonime, ma la sostanza è chiara: nel Pd molti ritengono che Conte stia già preparando il dopo voto, prendendo le distanze nel caso di un risultato deludente.

Il governatore toscano chiuderà oggi la campagna con Avs, mentre domani sarà a Firenze con Elly Schlein e Stefano Bonaccini. Venerdì toccherà a Matteo Renzi, che terrà un evento a sostegno di Giani. Tutti, però, in ordine sparso.

Il centrodestra si mostra unito

Sul fronte opposto, Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi arriveranno insieme nel capoluogo toscano per sostenere Alessandro Tomasi, candidato del centrodestra.

L’obiettivo dichiarato è portare almeno tremila persone in piazza San Lorenzo, in quella che viene descritta come una sfida simbolica per “detoscanizzare l’Italia”, riprendendo un vecchio slogan di Silvio Berlusconi. Un gesto politico forte, che punta a mostrare unità proprio dove il centrosinistra continua a dividersi.

Il rischio politico

La Toscana resta la regione più importante per la sinistra, un vero e proprio simbolo di continuità, e proprio per questo la spaccatura pesa doppio. Dopo le sconfitte nelle Marche e in Calabria, il cosiddetto Campo largo si ritrova logorato da strategie divergenti e da una competizione interna che non si placa.

Conte gioca la sua partita, Schlein cerca di tenere insieme i pezzi, ma la sensazione è che, anche stavolta, la forma abbia prevalso sulla sostanza. E mentre il centrodestra sfila unito sotto le bandiere, a sinistra si moltiplicano i palchi, i microfoni e i messaggi – tutti diversi, spesso incompatibili – di un’alleanza che sembra allergica alle vittorie.

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Ultimo Aggiornamento: 08/10/2025 16:23

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