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Gaza, c’è l’intesa Israele-Hamas. Firmata la bozza dell’accordo, Trump: “Giornata storica, presto liberi gli ostaggi”

Pubblicato: 09/10/2025 19:20

Israele e Hamas hanno raggiunto un’intesa che potrebbe chiudere oltre due anni di guerra nella Striscia di Gaza. L’annuncio è arrivato nella notte da Donald Trump, che parla di “giornata storica” e di un “accordo senza precedenti” mediato con Qatar, Egitto e Turchia. Secondo media egiziani, il cessate il fuoco sarebbe già entrato in vigore, ma da Gerusalemme arriva la smentita: l’ufficio di Benjamin Netanyahu precisa che l’accordo diventerà effettivo solo dopo la ratifica del governo, attesa in serata, con la riunione del gabinetto di sicurezza fissata alle 17:00 (ora locale). L’intesa prevede il rilascio di venti ostaggi israeliani in cambio di 1.950 prigionieri palestinesi e il ritiro graduale dell’esercito israeliano, con la firma ufficiale prevista alle 11 al Cairo. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani parla di pace “vicina” ma invita alla prudenza: “Non basta la firma, ora comincia il lavoro”. Resta aperta la questione del disarmo di Hamas e la tenuta del cessate il fuoco dopo i raid notturni su Gaza.

19.00 Trovato accordo sui nomi
Nel corso delle trattative, è stato trovato un accordo sui nomi degli ostaggi che saranno liberati nei prossimi giorni. Una notizia accolta dai media israeliani con successo. Il presidente americano Donald Trump si recherà in Egitto la prossima settimana, dopo che il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi gli ha esteso l’invito a partecipare alle celebrazioni per l’accordo di cessate il fuoco a Gaza. Lo ha detto l’inviato statunitense Steve Witkoff. “Il presidente è davvero entusiasta di venire in Egitto, e il piano è che venga la prossima settimana”, ha dichiarato Witkoff durante un incontro con Sisi, di cui è stato diffuso un video dalla presidenza egiziana.

18.30 Ostaggi, l’annuncio di Trump
“Gli ostaggi dovrebbero essere rilasciati lunedì o martedì, Gaza sarà ricostruita” ha annunciato il presidente Donald Trump. “Abbiamo messo fine alla guerra a Gaza, penso che sarà una pace duratura. L’Iran vuole la pace e collaborerà per mantenerla”.

17.00 Tajani è a Parigi
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani è atterrato a Parigi per partecipare alla riunione ministeriale sull’attuazione del piano di pace Usa. Lo riferisce la Farnesina in una nota, spiegando che l’incontro parigino si svolgerà in concomitanza della riunione del governo israeliano per vagliare formalmente l’accordo raggiunto ieri notte a Sharm el-Sheikh, in Egitto, cui dovrebbe seguire l’entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza e il ritiro parziale delle forze israeliane dalla Striscia lungo la linea concordata.

16.10 Scontri dopo l’accordo
`Hamas attacca clan dissidente a Gaza, vittime´

Fonti di Gaza riferiscono di scontri in questo momento tra cellule di Hamas e la famiglia oppositrice Abu Warda nell’area portuale di Gaza, in cui sarebbero stati uccisi tre membri dell’organizzazione terroristica. Inoltre, due membri della famiglia Abu Warda sarebbero stati uccisi e decine di sfollati sarebbero rimasti feriti. Lo riportano anche i media israeliani.

15.20 Accordo firmato
“La bozza finale della fase uno è stata firmata questa mattina in Egitto da tutte le parti per il rilascio di tutti gli ostaggi”, ha detto la portavoce del governo israeliano Shosh Bedrosian. Sono in corso trattative sui nomi da inserire nell’elenco dei detenuti palestinesi che Israele dovrà scarcerare sulla base dell’annunciato accordo sulla “prima fase” del piano Trump per la “fine del conflitto a Gaza”. E’ quanto conferma alla Cnn una fonte israeliana secondo cui “le squadre” di negoziatori “stanno lavorando sull’elenco dei prigionieri palestinesi che dovrebbero essere rilasciati” e “la questione non è risolta”. “Hamas – conferma – chiede il rilascio di prigionieri per i quali Israele non ha dato il via libera”.

14:10 Inizia a breve il ritiro delle truppe
Nell’ambito dell’accordo raggiunto in Egitto fra Israele e Hamas, le truppe israeliane si ritireranno dalle zone densamente popolate: è atteso che questo ritiro inizi venerdì, ma potrebbe iniziare anche tardi oggi. Lo ha detto un alto funzionario di Hamas, Osama Hamdan, parlando alla televisione panaraba Al-Araby TV. “Gli israeliani dovrebbero ritirarsi da tutte le aree densamente popolate, in particolare Gaza City, Khan Younis, Rafah e Gaza nord”, ha dichiarato.

11:21 — L’ufficio di Netanyahu frena: “Accordo valido solo dopo la ratifica”
Nonostante le prime notizie diffuse dai media egiziani sull’avvio del cessate il fuoco, l’ufficio del premier israeliano precisa che l’intesa entrerà in vigore solo dopo l’approvazione formale del governo. La riunione del gabinetto di sicurezza, chiamato a ratificare l’accordo, è fissata per le 17:00 ora locale.

11:15 — Media egiziani: “Il cessate il fuoco è in vigore”
Secondo Al Qahera News, citata da Reuters, l’accordo di tregua tra Israele e Hamas sarebbe già operativo nella Striscia di Gaza. La notizia, tuttavia, non ha ancora trovato conferma ufficiale da parte di Tel Aviv.

8:20 — Tajani apre al Nobel per Trump
“Qualche mese fa sembrava una battuta, ma se davvero riesce a portare la pace in Medio Oriente, il titolo per concorrere al Nobel ce l’ha tutto”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani ai microfoni di RTL. “Si è impuntato ed aveva ragione — ha aggiunto — perché il risultato lo sta ottenendo. Si può essere d’accordo o meno con lui, ma è un fatto: i progressi sono incontrovertibili”.

 7:29 — Spunta il biglietto di Rubio: il retroscena dell’intesa
Un video diventato virale mostra il momento in cui Donald Trump riceve un biglietto dal senatore Marco Rubio: sarebbe l’appunto che conferma l’accordo raggiunto. La scena sta facendo il giro dei social e alimenta le ricostruzioni sulle ultime ore di trattative.

6:44 — Tajani: “La pace è vicina”
“La pace è vicina. Arrivano notizie ottime, ma non basta la firma: ora serve difendere questa tregua e comincia il lavoro vero”, ha dichiarato Tajani in un’intervista a RaiNews, commentando le ultime evoluzioni nel dossier Medio Oriente.

05:55 – Gaza, nuovi bombardamenti dopo l’annuncio dell’accordo
Appena poche ore dopo l’annuncio di Donald Trump, la Protezione civile di Gaza ha segnalato una nuova serie di bombardamenti israeliani su più aree della Striscia. Le esplosioni sono state registrate a nord di Gaza City e nella zona di Khan Yunis, dove diversi edifici sono stati distrutti. Fonti locali parlano di “attacchi sporadici ma intensi”, avvenuti mentre i mediatori internazionali erano ancora al lavoro per garantire la tregua. Secondo l’emittente Al-Aqsa, l’artiglieria israeliana avrebbe risposto a colpi di razzo lanciati in precedenza da miliziani rimasti nella zona. L’Idf, al momento, non ha confermato né smentito le operazioni, ma un portavoce ha ribadito che “le truppe restano in allerta fino all’effettiva entrata in vigore dell’accordo”.

05:21 – Abc News: “Manca ancora l’intesa sul disarmo di Hamas”
Abc News ha rivelato che i negoziati di Sharm el-Sheikh, pur conclusi con la firma del cessate il fuoco, non hanno risolto la questione più delicata: il disarmo di Hamas e la futura governance di Gaza. Secondo fonti diplomatiche americane, gli Stati Uniti avrebbero proposto un piano graduale in tre fasi, ma la leadership del movimento islamista avrebbe rifiutato qualsiasi cessione immediata delle proprie armi. L’accordo firmato oggi si limita a stabilire un ritiro parziale israeliano e uno scambio di prigionieri, ma lascia aperti i nodi più politici. “La vera trattativa comincia adesso”, ha commentato un funzionario egiziano, spiegando che il tavolo di mediazione resterà aperto anche nei prossimi giorni.

05:02 – L’Idf ai palestinesi: “Non tornate a Gaza City, è ancora pericoloso”
Le Forze di difesa israeliane hanno diffuso un nuovo messaggio rivolto alla popolazione palestinese, invitandola a non rientrare a Gaza City. L’area, spiegano i militari, “resta altamente instabile” e il rischio di incidenti è “ancora molto elevato”. Dopo oltre un anno di combattimenti, la città è ridotta a macerie e molte strade risultano impraticabili per la presenza di mine e ordigni inesplosi. “Chiunque tenti di rientrare potrebbe trovarsi nel mezzo di operazioni non ancora concluse”, ha dichiarato un portavoce dell’Idf, aggiungendo che “il ritiro sarà ordinato, ma progressivo”. Le autorità israeliane, nel frattempo, stanno lavorando con la Croce Rossa e le Nazioni Unite per creare corridoi umanitari sicuri.

04:28 – Festeggiamenti anche a Tel Aviv, tra sollievo e scetticismo
Nelle ore successive all’annuncio, centinaia di persone si sono riversate nelle piazze di Israele, da Tel Aviv a Gerusalemme, per celebrare la notizia dell’accordo. Nella capitale economica del Paese, in piazza Rabin, si sono visti striscioni con la scritta “Bring them home”, il motto delle famiglie degli ostaggi. Molti israeliani hanno acceso candele e cantato l’inno nazionale, mentre sui maxischermi scorrevano le immagini di Trump e Netanyahu. Tuttavia, non sono mancate voci scettiche: diversi familiari dei rapiti hanno espresso timore che l’accordo “non venga rispettato da Hamas” o che “Israele stia concedendo troppo”. Alcuni, come il fratello del soldato Nimrod Cohen, hanno definito la notizia “una vittoria di cuore ma non ancora di sicurezza”.

04:26 – Trump: “Tutti gli ostaggi saranno liberi entro lunedì”
In un’intervista a Fox News, Donald Trump ha ribadito che la liberazione degli ostaggi avverrà entro lunedì, assicurando che “nessuno sarà lasciato indietro”. Il presidente americano ha descritto i negoziati come “i più difficili della mia vita”, aggiungendo che “gli ostaggi si trovano in condizioni durissime, nascosti in profondità nei tunnel di Hamas”. Trump ha anche anticipato che il rilascio comprenderà “i corpi dei prigionieri uccisi”, che verranno restituiti a Israele “come segno di rispetto per le famiglie”. La Casa Bianca ha confermato che Washington monitorerà personalmente il rispetto degli accordi nelle prossime 72 ore.

04:10 – Ordine notturno dell’Idf: “Truppe pronte a ogni scenario”
Il capo di Stato maggiore israeliano, Eyal Zamir, ha emanato un ordine diretto a tutti i reparti perché restino “pienamente operativi e pronti a qualsiasi evenienza”. La priorità, secondo quanto trapela dai media israeliani, è garantire un ritiro ordinato e sicuro delle truppe, evitando attacchi a sorpresa da parte di cellule di Hamas non ancora disarmate. “Le nostre forze agiranno con responsabilità e determinazione – si legge nel comunicato – fino a quando gli obiettivi della guerra non saranno completamente raggiunti”. Zamir ha inoltre assicurato che “la sicurezza dei cittadini israeliani resta la linea rossa dell’Idf”.

03:23 – Raid israeliani nonostante la tregua: le immagini da Gaza
Nonostante l’annuncio del cessate il fuoco, i media arabi hanno documentato nella notte nuovi raid israeliani. Al Jazeera ha trasmesso video che mostrano colonne di fumo e sirene di ambulanze nella zona di Deir al-Balah. Secondo testimoni locali, i bombardamenti avrebbero colpito edifici già evacuati, ma si registrano almeno tre feriti. Le autorità israeliane non hanno confermato gli attacchi, ma secondo un analista militare di Haaretz “l’Idf potrebbe aver reagito a lanci di razzi isolati o tentativi di sabotaggio”. A Gaza, nel frattempo, la popolazione attende di capire se la tregua entrerà davvero in vigore entro le prossime ore.

03:22 – Guterres: “Ora rispettare l’accordo fino in fondo”
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha accolto con favore la notizia dell’intesa, definendola “una svolta disperatamente necessaria”. In una nota diffusa nella notte, ha elogiato “gli sforzi diplomatici di Stati Uniti, Qatar, Egitto e Turchia” e ha chiesto che “tutte le parti si impegnino con serietà nell’attuazione dell’accordo”. Guterres ha insistito sulla necessità di un “cessate il fuoco permanente” e ha ribadito che “ogni ritardo o violazione metterebbe a rischio migliaia di vite civili”.

02:55 – Trump: “Visiterò Israele e parlerò alla Knesset”
Donald Trump ha confermato che visiterà Israele all’inizio della prossima settimana, accettando l’invito di Benjamin Netanyahu a parlare alla Knesset. “È un onore che mi commuove – ha detto il presidente americano – e sarà un discorso dedicato alla pace e alla forza”. Trump ha aggiunto che “per arrivare a questo accordo si sono uniti anche Paesi considerati ostili, e questo dimostra che la diplomazia è più forte dell’odio”. Secondo Axios, la visita dovrebbe coincidere con l’avvio ufficiale della ricostruzione di Gaza, di cui gli Stati Uniti intendono coordinare i primi interventi.

02:19 – Hamas: “Libereremo gli ostaggi entro 72 ore, Israele rispetti l’accordo”
Hamas ha diffuso una dichiarazione ufficiale in cui conferma lo scambio: 1.950 detenuti palestinesi in cambio dei venti ostaggi israeliani ancora vivi. L’organizzazione islamista ha ringraziato i mediatori del Qatar, dell’Egitto e della Turchia, oltre a Donald Trump “per il ruolo determinante svolto”. Tuttavia, il portavoce del gruppo, Abu Obaida, ha avvertito che “Israele dovrà rispettare ogni punto dell’intesa” e che “ogni violazione comporterà la ripresa immediata delle ostilità”.

01:17 – Israele si ritira da gran parte della Striscia
Fonti del quotidiano Haaretz confermano che le mappe operative del ritiro sono già state aggiornate. Le truppe israeliane abbandoneranno progressivamente tutte le aree urbane di Gaza, mantenendo solo Rafah come punto strategico di controllo. L’obiettivo è permettere l’ingresso dei convogli umanitari entro tre giorni dalla firma. “Vogliamo che la popolazione torni a vivere – ha spiegato un portavoce dell’Idf – ma con garanzie di sicurezza”. Le autorità egiziane hanno già predisposto una forza di interposizione per monitorare i passaggi di confine.

01:10 – Trump: “Un grande giorno per il mondo”
Il presidente americano ha concluso la lunga notte di dichiarazioni con un messaggio su Truth: “È un grande giorno per il mondo arabo e musulmano, per Israele e per gli Stati Uniti d’America. Ringrazio tutti coloro che hanno creduto nella pace, in particolare i mediatori del Qatar, dell’Egitto e della Turchia. Benedetti siano gli operatori di pace”.

00:52 – Gli ostaggi liberi sabato, la firma oggi alle 11
Secondo i media israeliani, la firma dell’accordo tra Israele e Hamas avverrà oggi alle 11 italiane al Cairo, alla presenza dei rappresentanti egiziani e americani. Gli ostaggi dovrebbero essere rilasciati sabato, in un’operazione coordinata dal Mossad e dalla Croce Rossa. Il governo israeliano si riunirà poi alle 13 per la ratifica formale del testo.

00:51 – Trump: “Accordo raggiunto, presto ostaggi liberi”
Con un post su Truth Social, Donald Trump ha annunciato: “Sono orgoglioso di comunicare che Israele e Hamas hanno firmato la prima fase del nostro piano di pace. Tutti gli ostaggi saranno liberati molto presto e Israele ritirerà le sue truppe secondo la linea concordata. È una giornata storica per la pace e per il futuro del Medio Oriente”.

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