Vai al contenuto

Gaza, c’è l’intesa Israele-Hamas. Trump: “Giornata storica, presto liberi gli ostaggi”. Palestinesi in festa

Pubblicato: 09/10/2025 06:35

Dopo due anni di guerra e decine di migliaia di vittime, Israele e Hamas hanno trovato un’intesa che potrebbe segnare la fine del conflitto nella Striscia di Gaza. L’annuncio è arrivato nella notte, direttamente dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha parlato di “giornata storica” e di un “accordo senza precedenti” mediato con il sostegno di Qatar, Egitto e Turchia. L’intesa prevede il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani ancora vivi – venti secondo le fonti israeliane – entro lunedì, in cambio di 1.950 prigionieri palestinesi. Nelle prossime 24 ore le Forze di difesa israeliane (Idf) inizieranno il ritiro da gran parte della Striscia, mantenendo solo il controllo di Rafah, al confine con l’Egitto. La firma ufficiale è attesa alle 11 italiane al Cairo, poi alle 13 il governo israeliano si riunirà per la ratifica. Resta però l’incognita sul disarmo di Hamas, ancora oggetto di trattativa, e sulla tenuta del cessate il fuoco dopo i bombardamenti notturni segnalati dalla Protezione civile di Gaza.

05:55 – Gaza, nuovi bombardamenti dopo l’annuncio dell’accordo
Appena poche ore dopo l’annuncio di Donald Trump, la Protezione civile di Gaza ha segnalato una nuova serie di bombardamenti israeliani su più aree della Striscia. Le esplosioni sono state registrate a nord di Gaza City e nella zona di Khan Yunis, dove diversi edifici sono stati distrutti. Fonti locali parlano di “attacchi sporadici ma intensi”, avvenuti mentre i mediatori internazionali erano ancora al lavoro per garantire la tregua. Secondo l’emittente Al-Aqsa, l’artiglieria israeliana avrebbe risposto a colpi di razzo lanciati in precedenza da miliziani rimasti nella zona. L’Idf, al momento, non ha confermato né smentito le operazioni, ma un portavoce ha ribadito che “le truppe restano in allerta fino all’effettiva entrata in vigore dell’accordo”.

05:21 – Abc News: “Manca ancora l’intesa sul disarmo di Hamas”
Abc News ha rivelato che i negoziati di Sharm el-Sheikh, pur conclusi con la firma del cessate il fuoco, non hanno risolto la questione più delicata: il disarmo di Hamas e la futura governance di Gaza. Secondo fonti diplomatiche americane, gli Stati Uniti avrebbero proposto un piano graduale in tre fasi, ma la leadership del movimento islamista avrebbe rifiutato qualsiasi cessione immediata delle proprie armi. L’accordo firmato oggi si limita a stabilire un ritiro parziale israeliano e uno scambio di prigionieri, ma lascia aperti i nodi più politici. “La vera trattativa comincia adesso”, ha commentato un funzionario egiziano, spiegando che il tavolo di mediazione resterà aperto anche nei prossimi giorni.

05:02 – L’Idf ai palestinesi: “Non tornate a Gaza City, è ancora pericoloso”
Le Forze di difesa israeliane hanno diffuso un nuovo messaggio rivolto alla popolazione palestinese, invitandola a non rientrare a Gaza City. L’area, spiegano i militari, “resta altamente instabile” e il rischio di incidenti è “ancora molto elevato”. Dopo oltre un anno di combattimenti, la città è ridotta a macerie e molte strade risultano impraticabili per la presenza di mine e ordigni inesplosi. “Chiunque tenti di rientrare potrebbe trovarsi nel mezzo di operazioni non ancora concluse”, ha dichiarato un portavoce dell’Idf, aggiungendo che “il ritiro sarà ordinato, ma progressivo”. Le autorità israeliane, nel frattempo, stanno lavorando con la Croce Rossa e le Nazioni Unite per creare corridoi umanitari sicuri.

04:28 – Festeggiamenti anche a Tel Aviv, tra sollievo e scetticismo
Nelle ore successive all’annuncio, centinaia di persone si sono riversate nelle piazze di Israele, da Tel Aviv a Gerusalemme, per celebrare la notizia dell’accordo. Nella capitale economica del Paese, in piazza Rabin, si sono visti striscioni con la scritta “Bring them home”, il motto delle famiglie degli ostaggi. Molti israeliani hanno acceso candele e cantato l’inno nazionale, mentre sui maxischermi scorrevano le immagini di Trump e Netanyahu. Tuttavia, non sono mancate voci scettiche: diversi familiari dei rapiti hanno espresso timore che l’accordo “non venga rispettato da Hamas” o che “Israele stia concedendo troppo”. Alcuni, come il fratello del soldato Nimrod Cohen, hanno definito la notizia “una vittoria di cuore ma non ancora di sicurezza”.

04:26 – Trump: “Tutti gli ostaggi saranno liberi entro lunedì”
In un’intervista a Fox News, Donald Trump ha ribadito che la liberazione degli ostaggi avverrà entro lunedì, assicurando che “nessuno sarà lasciato indietro”. Il presidente americano ha descritto i negoziati come “i più difficili della mia vita”, aggiungendo che “gli ostaggi si trovano in condizioni durissime, nascosti in profondità nei tunnel di Hamas”. Trump ha anche anticipato che il rilascio comprenderà “i corpi dei prigionieri uccisi”, che verranno restituiti a Israele “come segno di rispetto per le famiglie”. La Casa Bianca ha confermato che Washington monitorerà personalmente il rispetto degli accordi nelle prossime 72 ore.

04:10 – Ordine notturno dell’Idf: “Truppe pronte a ogni scenario”
Il capo di Stato maggiore israeliano, Eyal Zamir, ha emanato un ordine diretto a tutti i reparti perché restino “pienamente operativi e pronti a qualsiasi evenienza”. La priorità, secondo quanto trapela dai media israeliani, è garantire un ritiro ordinato e sicuro delle truppe, evitando attacchi a sorpresa da parte di cellule di Hamas non ancora disarmate. “Le nostre forze agiranno con responsabilità e determinazione – si legge nel comunicato – fino a quando gli obiettivi della guerra non saranno completamente raggiunti”. Zamir ha inoltre assicurato che “la sicurezza dei cittadini israeliani resta la linea rossa dell’Idf”.

03:23 – Raid israeliani nonostante la tregua: le immagini da Gaza
Nonostante l’annuncio del cessate il fuoco, i media arabi hanno documentato nella notte nuovi raid israeliani. Al Jazeera ha trasmesso video che mostrano colonne di fumo e sirene di ambulanze nella zona di Deir al-Balah. Secondo testimoni locali, i bombardamenti avrebbero colpito edifici già evacuati, ma si registrano almeno tre feriti. Le autorità israeliane non hanno confermato gli attacchi, ma secondo un analista militare di Haaretz “l’Idf potrebbe aver reagito a lanci di razzi isolati o tentativi di sabotaggio”. A Gaza, nel frattempo, la popolazione attende di capire se la tregua entrerà davvero in vigore entro le prossime ore.

03:22 – Guterres: “Ora rispettare l’accordo fino in fondo”
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha accolto con favore la notizia dell’intesa, definendola “una svolta disperatamente necessaria”. In una nota diffusa nella notte, ha elogiato “gli sforzi diplomatici di Stati Uniti, Qatar, Egitto e Turchia” e ha chiesto che “tutte le parti si impegnino con serietà nell’attuazione dell’accordo”. Guterres ha insistito sulla necessità di un “cessate il fuoco permanente” e ha ribadito che “ogni ritardo o violazione metterebbe a rischio migliaia di vite civili”.

02:55 – Trump: “Visiterò Israele e parlerò alla Knesset”
Donald Trump ha confermato che visiterà Israele all’inizio della prossima settimana, accettando l’invito di Benjamin Netanyahu a parlare alla Knesset. “È un onore che mi commuove – ha detto il presidente americano – e sarà un discorso dedicato alla pace e alla forza”. Trump ha aggiunto che “per arrivare a questo accordo si sono uniti anche Paesi considerati ostili, e questo dimostra che la diplomazia è più forte dell’odio”. Secondo Axios, la visita dovrebbe coincidere con l’avvio ufficiale della ricostruzione di Gaza, di cui gli Stati Uniti intendono coordinare i primi interventi.

02:19 – Hamas: “Libereremo gli ostaggi entro 72 ore, Israele rispetti l’accordo”
Hamas ha diffuso una dichiarazione ufficiale in cui conferma lo scambio: 1.950 detenuti palestinesi in cambio dei venti ostaggi israeliani ancora vivi. L’organizzazione islamista ha ringraziato i mediatori del Qatar, dell’Egitto e della Turchia, oltre a Donald Trump “per il ruolo determinante svolto”. Tuttavia, il portavoce del gruppo, Abu Obaida, ha avvertito che “Israele dovrà rispettare ogni punto dell’intesa” e che “ogni violazione comporterà la ripresa immediata delle ostilità”.

01:17 – Israele si ritira da gran parte della Striscia
Fonti del quotidiano Haaretz confermano che le mappe operative del ritiro sono già state aggiornate. Le truppe israeliane abbandoneranno progressivamente tutte le aree urbane di Gaza, mantenendo solo Rafah come punto strategico di controllo. L’obiettivo è permettere l’ingresso dei convogli umanitari entro tre giorni dalla firma. “Vogliamo che la popolazione torni a vivere – ha spiegato un portavoce dell’Idf – ma con garanzie di sicurezza”. Le autorità egiziane hanno già predisposto una forza di interposizione per monitorare i passaggi di confine.

01:10 – Trump: “Un grande giorno per il mondo”
Il presidente americano ha concluso la lunga notte di dichiarazioni con un messaggio su Truth: “È un grande giorno per il mondo arabo e musulmano, per Israele e per gli Stati Uniti d’America. Ringrazio tutti coloro che hanno creduto nella pace, in particolare i mediatori del Qatar, dell’Egitto e della Turchia. Benedetti siano gli operatori di pace”.

00:52 – Gli ostaggi liberi sabato, la firma oggi alle 11
Secondo i media israeliani, la firma dell’accordo tra Israele e Hamas avverrà oggi alle 11 italiane al Cairo, alla presenza dei rappresentanti egiziani e americani. Gli ostaggi dovrebbero essere rilasciati sabato, in un’operazione coordinata dal Mossad e dalla Croce Rossa. Il governo israeliano si riunirà poi alle 13 per la ratifica formale del testo.

00:51 – Trump: “Accordo raggiunto, presto ostaggi liberi”
Con un post su Truth Social, Donald Trump ha annunciato: “Sono orgoglioso di comunicare che Israele e Hamas hanno firmato la prima fase del nostro piano di pace. Tutti gli ostaggi saranno liberati molto presto e Israele ritirerà le sue truppe secondo la linea concordata. È una giornata storica per la pace e per il futuro del Medio Oriente”.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 09/10/2025 07:22

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure