
Un episodio assurdo e drammatico ha sconvolto una tranquilla comunità francese, lasciando sgomenti amici e familiari di una donna molto conosciuta e amata. Una morte che, per settimane, è rimasta avvolta nel mistero, tanto inspiegabile da sembrare il risultato di un destino crudele e paradossale. Solo dopo mesi di indagini e accertamenti, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire con chiarezza la dinamica, rivelando un incidente tanto banale quanto fatale.
La vittima era una donna attiva e solare, che aveva deciso di trascorrere gli anni della pensione in campagna, circondata dalla natura e dagli affetti. Nessuno avrebbe potuto immaginare che una semplice operazione di pulizia della sua auto si sarebbe trasformata in una trappola mortale.
L’incidente e la scoperta del corpo
A perdere la vita è stata Bernadette Delmotte, una sessantenne francese trovata senza vita lo scorso 13 giugno nel suo villaggio di Bissy-sur-Fley, nella Saona e Loira. La donna è stata rinvenuta intrappolata nel finestrino della sua Fiat 500, in una scena che ha lasciato inizialmente senza parole anche gli investigatori. «Si chiedevano: “Che diavolo è successo?”», ha raccontato il fratello François, ancora sconvolto.
Secondo quanto emerso dall’inchiesta, Bernadette stava pulendo la vettura quando, nel tentativo di raggiungere il freno a mano, avrebbe premuto per errore il comando del finestrino elettrico. Il vetro si sarebbe così chiuso, schiacciandole il collo e provocandone la morte per asfissia meccanica. «Sembra che l’auto si sia mossa all’indietro e, per fermarla, si sia sporta dal finestrino. La mano ha toccato il pulsante e il vetro si è chiuso», ha spiegato l’amica Béatrice.

Il ricordo e l’appello del fratello
A dare l’allarme sono stati gli amici, preoccupati perché non rispondeva al telefono e non si era presentata a cena. L’autopsia ha confermato la natura accidentale della morte, escludendo qualsiasi intervento esterno. Bernadette, nata in Congo e di origini belghe, aveva vissuto a lungo a Parigi prima di trasferirsi in campagna, dove tutti la ricordano per il suo sorriso e la sua gentilezza.
Il fratello, che ha scritto alla Fiat per segnalare l’accaduto, ha precisato: «Non cerco un risarcimento, ma voglio che questa tragedia serva a evitare che altri muoiano nello stesso modo». Un appello che trasforma il dolore in un gesto di consapevolezza e prevenzione.