
Josè Mourinho non è solo un allenatore: è un personaggio che divide, affascina e accende ogni piazza in cui approda. Le sue vittorie leggendarie con Porto e Inter, culminate nella Champions del 2010, sono solo una parte della sua storia fatta di carisma, tensione e momenti iconici. Con i nerazzurri, in appena due anni, ha conquistato tutto: due scudetti, una Coppa Italia e una Supercoppa.
Ma dietro ai trofei ci sono anche le scintille, come quelle accese con un giocatore che oggi veste proprio la maglia dell’Inter. Si tratta di Henrikh Mkhitaryan, protagonista di un rapporto burrascoso con lo “Special One” ai tempi del Manchester United, rivelato solo anni dopo nel suo libro autobiografico.
Un rapporto esplosivo a Manchester
Nel suo libro “La mia vita sempre al centro”, Mkhitaryan racconta senza filtri la stagione 2016/17 vissuta sotto la guida di Mourinho. Quella che doveva essere una collaborazione vincente si trasformò presto in un duello all’arma bianca durato 18 mesi. “È un vero giocatore di squadra, con grande abilità e fiuto per il gol”, aveva detto in principio Mourinho. Ma poi le cose andarono molto diversamente.
Nel libro, il centrocampista armeno ricostruisce le continue incomprensioni sfociate in uno scontro verbale durissimo: “Gli ho detto che mi criticava da un anno e mezzo, da quando ero arrivato allo United. Mourinho mi ha risposto che ero una me**a. Io gli ho detto che anche lui era una m**da. Una m*rda enorme”. Parole tremende, che segnarono la rottura definitiva.
Messaggi notturni per mettere pressione
Da quel momento, il clima diventò irrespirabile. “Durante gli allenamenti non mi diceva nulla, ma ogni sera mi mandava un messaggio su WhatsApp: ‘Miki, vattene, per favore’. Io gli rispondevo che lo avrei fatto solo se avessi trovato la squadra giusta”.

Il colpo di scena arrivò verso la fine del mercato: “Verso la fine del mercato mi scrisse: ‘Miki, per favore, vattene via così possiamo prendere Alexis Sanchez’. Alla fine lo scambio con l’Arsenal si fece, e fu quello il mio addio allo United”. Un epilogo teso, carico di rancore e parole pesanti, destinato però a un successivo, sorprendente epilogo.
Roma, il tempo della riconciliazione
Quando nel 2021/22 Mourinho approdò sulla panchina della Roma, nessuno riusciva a immaginarsi che potessero andare d’accordo. E invece, contro ogni previsione, il loro rapporto ripartì da zero. “Il primo giorno ci siamo abbracciati come nulla fosse”, ha raccontato Mkhitaryan. Niente più rancori, solo rispetto e voglia di ricominciare.

Un epilogo sorprendente per una storia fatta di scontri, notti insonni e addii burrascosi. Ma come spesso accade nel calcio, le rivalità più feroci possono trasformarsi in legami sinceri. E in quell’occasione, sotto il cielo paziente di Roma, Mourinho e Mkhitaryan hanno scritto un nuovo capitolo di rispetto e maturità.
Ora che il calciatore armeno ha deciso di rivelare questo aneddoto, anche i semplici tifosi è stato permesso entrare idealmente negli spogliatoi di una grande squadra di calcio e di scoprire alcuni dei meccanismi che la regolano dall’interno. E di avere conferma, ancora una volta, di quanto possa essere spietato e nello stesso tempo accogliente Josè Mourinho da Setubal. Che non guarda mai indietro, ma solo al bene della squadra.