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Giorgia Meloni nella bufera dopo il comizio di Firenze: il paragone con Hamas scatena la rete

Pubblicato: 11/10/2025 13:05

Il comizio di Giorgia Meloni a Firenze ha acceso un’ondata di polemiche. Durante la chiusura della campagna elettorale per le imminenti elezioni regionali in Toscana, la presidente del Consiglio ha dichiarato che la sinistra italiana sarebbe «più fondamentalista di Hamas». Un’affermazione che ha immediatamente scatenato reazioni durissime, sia nel mondo politico che sui social.

Il paragone ha sorpreso molti osservatori, considerando che Hamas è riconosciuto a livello internazionale come un’organizzazione terroristica con un’ala militare attiva nella Striscia di Gaza. L’intervento di Meloni è avvenuto mentre il centrodestra sostiene il candidato Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, nella corsa per la presidenza della Regione Toscana.

Giorgia Meloni Cantante

Meloni attacca la sinistra e cita Trump

Nel suo discorso, Meloni ha accusato gli avversari politici di essere «prigionieri di un radicalismo ideologico che non sanno più come saziare e gli impedisce di ragionare con razionalità e responsabilità». Ha poi elogiato l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, attribuendogli il merito del cessate il fuoco in Medio Oriente. Un passaggio che molti analisti hanno letto come un attacco indiretto a Maurizio Landini, segretario della Cgil, e a Francesca Albanese, relatrice speciale dell’Onu sulla Palestina.

Reazioni social e pioggia di critiche online

Le parole della premier hanno fatto rapidamente il giro del web. Su X (ex Twitter), migliaia di utenti hanno espresso indignazione per un linguaggio ritenuto eccessivo e divisivo. «A Firenze ha detto che la sinistra italiana è più fondamentalista di #Hamas. Mai si era visto un PdC che paragona l’opposizione a dei terroristi», si legge in uno dei tanti post virali. Altri commenti accusano Meloni di aver «superato ogni limite del confronto politico» e di alimentare «un clima d’odio senza precedenti».

Il precedente sulla Global Sumud Flotilla

Non è la prima volta che la premier utilizza toni duri sul tema mediorientale. Nelle scorse settimane, aveva definito «irresponsabile» la Global Sumud Flotilla, iniziativa indipendente diretta a Gaza per portare aiuti umanitari, bloccata poi dalla marina israeliana. «Non c’è bisogno di infilarsi in un teatro di guerra per consegnare degli aiuti», aveva commentato in quell’occasione.

Il dibattito si infiamma sul linguaggio politico

Tra i commenti più condivisi su X, molti sottolineano il rischio di una «deriva autoritaria» nel linguaggio pubblico. «Dire che la sinistra è “peggio di Hamas” non è un’opinione: è un linguaggio da regime», scrive un utente, mentre altri invitano la premier a «moderare i toni» e a rispettare il ruolo istituzionale che ricopre.

Un discorso che divide

Le frasi pronunciate a Firenze hanno polarizzato l’opinione pubblica. Da un lato chi difende la premier sostenendo che si tratti di una provocazione politica, dall’altro chi vede in quelle parole un grave scivolone istituzionale. In ogni caso, il comizio toscano di Giorgia Meloni resterà come uno dei momenti più discussi della campagna elettorale, segnando un nuovo capitolo nel rapporto, sempre più teso, tra governo e opposizione.

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Ultimo Aggiornamento: 11/10/2025 13:06

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