
Una nuova polemica attraversa il dibattito politico italiano, ed esplode ancora una volta sui social network, diventati ormai il terreno preferito per lo scontro tra esponenti di diverse visioni della sinistra. Al centro del confronto c’è un post di Laura Boldrini, parlamentare del Partito Democratico, che ha suscitato la reazione durissima di Marco Rizzo, storico volto della sinistra marxista italiana.
Leggi anche: Migranti ospiti dei romani, Marco Rizzo contro la sinistra: “Serva del padrone, li prendano loro in casa”
La miccia si è accesa dopo le parole pubblicate da Boldrini in occasione del conferimento del Premio Nobel per la Pace a Maria Corina Machado, esponente dell’opposizione venezuelana. L’ex presidente della Camera ha scritto: “Congratulazioni a Maria Machado, leader dell’opposizione venezuelana, Premio Nobel per la Pace. Un riconoscimento per la democrazia in Venezuela. Il Comitato Nobel ha dimostrato di essere davvero indipendente.”
Una dichiarazione che ha provocato l’immediata reazione di Rizzo, che ha condiviso il messaggio accompagnandolo con un commento lapidario: “Lo capite perché non sono più di sinistra?”.
La frattura nella sinistra sul Venezuela
Il Venezuela continua a essere un tema divisivo all’interno della sinistra italiana e internazionale. Mentre una parte, rappresentata da esponenti come Laura Boldrini, esprime il proprio sostegno all’opposizione democratica del Paese latinoamericano, altri – come Marco Rizzo – considerano questi riconoscimenti come una forma di legittimazione delle ingerenze occidentali nella sovranità di uno Stato.
Il post della deputata del PD è stato interpretato da Rizzo come un segnale inequivocabile di una rottura ideologica: per lui, dichiarazioni di questo tipo dimostrano che il Partito Democratico e la sinistra istituzionale hanno abbandonato le radici storiche dell’antimperialismo e dell’internazionalismo proletario.

Boldrini elogia il Nobel, Rizzo ribatte con sarcasmo
Il Premio Nobel per la Pace a Maria Machado, da tempo in conflitto con il governo di Nicolás Maduro, è stato accolto da Laura Boldrini come un segnale positivo per la democrazia in Venezuela. Ma per Marco Rizzo, che da anni denuncia quella che definisce una “sinistra liberal borghese”, l’entusiasmo di Boldrini rappresenta l’ennesima conferma di una trasformazione della sinistra “storica” in un partito filoatlantista, distante dalle classi popolari.
Nel suo commento polemico, Rizzo non entra nel merito della figura di Machado, ma sottolinea il senso politico della sua presa di distanza con una frase secca, dal tono volutamente provocatorio: “Lo capite perché non sono più di sinistra?”. Un’espressione che racchiude tutta la sua critica verso una sinistra che – a suo dire – ha perso contatto con i valori originari per abbracciare le posizioni dell’establishment occidentale.
LAURA BOLDRINI, PD:
— Marco Rizzo (@MarcoRizzoDSP) October 12, 2025
«Congratulazioni a Maria Machado, leader dell'opposizione venezuelana, premio Nobel per la Pace. Un riconoscimento per la democrazia in Venezuela. Il comitato Nobel ha dimostrato di essere davvero indipendente.» LO CAPITE PERCHÉ NON SONO PIÙ DI SINISTRA? pic.twitter.com/uq0kE2Axlu
Rizzo e la sinistra alternativa
Marco Rizzo, ex segretario del Partito Comunista, è oggi uno dei principali promotori di una sinistra alternativa e radicale. Negli ultimi anni ha più volte dichiarato il proprio dissenso rispetto alla linea del centrosinistra tradizionale, accusandolo di aver abbandonato le istanze della classe lavoratrice per aderire a un’agenda politica vicina a quella delle élite internazionali.
Il suo scontro con Laura Boldrini, in questo senso, si inserisce in una lunga serie di battaglie ideologiche. Rizzo contesta il ruolo del Comitato Nobel, accusato da alcuni ambienti della sinistra radicale di premiare figure che si inseriscono in una logica geopolitica ben precisa, mentre Boldrini ne sottolinea l’indipendenza e il valore simbolico per le cause democratiche.
Dibattito acceso anche online
Il botta e risposta tra i due esponenti politici ha avuto ampia eco sui social, dove sostenitori di entrambe le posizioni si sono affrontati con toni spesso accesi. Da una parte chi difende la scelta di premiare una figura dell’opposizione venezuelana come gesto di libertà, dall’altra chi ritiene che simili riconoscimenti siano strumenti politici in un contesto internazionale già molto polarizzato.
Il commento di Rizzo si inserisce in un contesto dove la sinistra appare sempre più frammentata, con difficoltà crescenti nel trovare un terreno comune su questioni internazionali come il Venezuela, la NATO, la questione ucraina e i rapporti con le potenze globali.