
Una notte di violenza nel cuore di Palermo si è trasformata in tragedia. Paolo Taormina, 21 anni, è stato ucciso con un colpo di pistola alla fronte nel pieno della movida, tra i vicoli affollati del centro storico. Per l’omicidio è stato fermato Gaetano Maranzano, che secondo le prime informazioni avrebbe ammesso il delitto davanti ai carabinieri.
Ha 28 anni Gaetano Maranzano, l’uomo fermato con l’accusa di essere il responsabile dell’omicidio di Paolo Taormina, il 21enne ucciso con un colpo di pistola alla testa nella notte tra sabato e domenica a Palermo. Il giovane sarebbe stato colpito mentre cercava di sedare una rissa davanti al locale di famiglia, nel cuore della movida cittadina.
Chi è Gaetano Maranzano

Il presunto assassino è originario del quartiere Zen di Palermo, ma è stato rintracciato dai carabinieri nell’abitazione della sua compagna in zona Uditore. Durante la perquisizione, gli investigatori avrebbero trovato una pistola in suo possesso. «Non è ancora chiaro se si tratti dell’arma usata per l’omicidio», fanno sapere gli inquirenti, che stanno conducendo accertamenti balistici per stabilire eventuali corrispondenze.
Secondo quanto emerso, Maranzano avrebbe ammesso le proprie responsabilità, spiegando di aver incontrato casualmente la vittima poco prima del delitto. Gli investigatori, tuttavia, stanno verificando ogni dettaglio del racconto per ricostruire con precisione la dinamica e individuare eventuali complici.
«L’ho incontrato per caso»: la versione del fermato
Il giovane, rintracciato nella sua abitazione poche ore dopo il delitto, avrebbe raccontato agli investigatori di aver incontrato casualmente la vittima. Gli inquirenti stanno ora verificando la sua versione per ricostruire con precisione la dinamica dei fatti e accertare eventuali complicità. «Stiamo vagliando ogni dettaglio del racconto», hanno spiegato fonti investigative, sottolineando che le immagini delle telecamere di sicurezza della zona potrebbero essere decisive per chiarire cosa sia realmente accaduto.
Secondo una prima ricostruzione, la tragedia si sarebbe consumata nella notte tra sabato e domenica 12 ottobre, nel quartiere dell’Olivella, a pochi passi dal Teatro Massimo, in uno dei luoghi più frequentati della movida palermitana. Intorno alle 3 del mattino, un gruppo di giovanissimi sarebbe stato coinvolto in una violenta rissa esplosa tra i tavolini del locale O Scruscio, gestito dai genitori della vittima.

Il gesto eroico di Paolo Taormina
Dalle prime testimonianze, Paolo Taormina sarebbe intervenuto per difendere un ragazzo più giovane che stava venendo aggredito dal branco. «Aveva cercato di fermare la rissa, di calmare gli animi», raccontano alcuni presenti. Sembrava che la situazione si fosse placata, ma in pochi secondi la tensione è riesplosa: uno dei giovani ha estratto una pistola e ha sparato un colpo a distanza ravvicinata, centrando Taormina alla fronte.

Il ragazzo è crollato al suolo sotto gli occhi dei passanti. I soccorsi del 118 sono arrivati in pochi minuti, ma per lui non c’è stato nulla da fare. Il killer, invece, è fuggito tra la folla in panico.
Le indagini e la caccia ai complici
Gli investigatori del comando provinciale dei carabinieri stanno analizzando i filmati delle telecamere di videosorveglianza dei locali e delle strade vicine. Le immagini, insieme alle testimonianze raccolte, dovrebbero chiarire il movente e la dinamica precisa dell’omicidio.
Gli inquirenti non escludono che altri giovani possano essere coinvolti nella rissa e nella fuga dell’assassino. Intanto, Palermo si è risvegliata sotto shock per una tragedia che ha trasformato una notte di svago in un dramma inspiegabile.