Vai al contenuto

“Ho sentito morire mio figlio mentre lo abbracciavo”. Fabio ucciso a Palermo, lo strazio della madre

Pubblicato: 13/10/2025 07:45

PALERMO – “Mio figlio è morto da eroe, per difendere i ragazzi che stavano nel locale. L’ho visto cadere a terra, ho sentito il suo cuore smettere di battere. Non c’era più nulla da fare”. Con queste parole strazianti, Fabiola Galioto, madre di Fabio Taormina, racconta i drammatici istanti dell’omicidio avvenuto a Palermo, nella notte tra sabato e domenica, nel cuore della movida cittadina.

Il delitto è avvenuto davanti al locale “U Scrusciu”, in vicolo Lettighieri, una traversa di via Bara all’Olivella, una delle zone più frequentate del centro storico. Fabio Taormina, 35 anni, è stato ucciso con un colpo di pistola alla testa. La madre era lì, ha assistito alla scena e ha provato invano a salvarlo.

Per l’omicidio di Fabio Taormina è stato fermato Gaetano Maranzano, 28 anni, che ha confessato il delitto. Ora è detenuto in carcere, in attesa dell’interrogatorio di convalida da parte del giudice per le indagini preliminari. Secondo una prima ricostruzione, avrebbe sparato a freddo, con una pistola di piccolo calibro.

“L’ho visto entrare, era freddo, lucido – ha detto ancora la madre –. Ha tirato fuori una pistola e ha sparato senza pietà. Mio figlio era un ragazzo d’oro, aveva vissuto in America e da otto mesi aveva aperto quel locale con tanta voglia di fare. Voleva solo far divertire le persone ed essere felice”.

La donna, ancora sotto choc, ha raccontato anche il contesto della tragedia: una rissa scoppiata davanti al locale, che Fabio ha cercato di sedare. “Aveva detto: tranquilli, ci penso io. Pensava sempre agli altri, alla gente. È morto per proteggere gli altri. Come si fa a vivere senza di lui? Dov’è lo Stato?”, si chiede.

Nonostante il dolore devastante, Fabiola Galioto si è presentata poche ore dopo alla fiaccolata organizzata in città per chiedere giustizia e dire basta alla violenza. Ancora con gli abiti macchiati del sangue del figlio, ha ricevuto l’abbraccio della comunità e del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, presente alla manifestazione.

“Devono buttare la chiave – ha detto parlando di Maranzano –. Ma tanto non c’è giustizia: mio figlio non tornerà, mentre lui un giorno uscirà, magari con un permesso premio. Come si fa a sparare così, in testa, a sangue freddo? Quanta violenza ci vuole?”.

Fabio Taormina aveva una compagna, tanti amici e numerosi sogni. Viveva una vita semplice, tra lavoro, passioni e videogiochi. Era molto conosciuto in città, e la sua morte ha lasciato un vuoto profondo nella comunità. Tantissimi i messaggi di cordoglio sui social e le manifestazioni spontanee di affetto.

L’omicidio davanti al locale “U Scrusciu” ha scosso Palermo, riportando al centro del dibattito pubblico il tema della sicurezza urbana e della gestione della movida. Le indagini proseguono, mentre la città intera si stringe attorno alla famiglia Taormina.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure