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Femminicidio Cecchettin, Filippo Turetta ha deciso: “Rinuncio all’appello e accetto l’ergastolo, voglio pagare interamente per aver ucciso Giulia”

Pubblicato: 14/10/2025 13:41

Filippo Turetta ha deciso di non presentare ricorso contro la sentenza che lo ha condannato all’ergastolo per l’omicidio di Giulia Cecchettin, la giovane studentessa uccisa nel novembre 2023. Come riportato da diverse fonti giudiziarie, il 22enne ha inviato una lettera ufficiale agli uffici giudiziari di Venezia, comunicando la sua scelta di rinunciare all’appello e di accettare la pena definitiva. Una decisione che arriva come un vero colpo di scena, dopo che i suoi avvocati, Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, avevano tentato di evitare la condanna a vita cercando di escludere la premeditazione nel delitto.

Le motivazioni della rinuncia

Secondo quanto trapela dall’ambiente giudiziario, la decisione di Turetta maturerebbe in un contesto di forte isolamento e pressione psicologica. Negli ultimi mesi, il giovane avrebbe subito un agguato in carcere da parte di un altro detenuto e più volte sarebbe stato oggetto di minacce e insulti, anche attraverso messaggi indirizzati alla direzione penitenziaria. «Si sente circondato da un clima ostile, non vede vie d’uscita», avrebbe confidato una fonte vicina alla difesa. A pesare sulla scelta, anche il costante assedio mediatico che accompagna ogni suo movimento e ogni comunicazione proveniente dalla struttura in cui è recluso.

Il rifiuto di Gino Cecchettin

Un ulteriore elemento che avrebbe contribuito alla resa definitiva di Turetta riguarda il rifiuto da parte di Gino Cecchettin, padre di Giulia, di partecipare a un percorso di giustizia riparativa. Tale procedura, prevista dalla legge, consente a chi ha commesso reati gravi di affrontare un confronto diretto con i familiari della vittima, nel tentativo di riconoscere la propria responsabilità e avviare una forma di riparazione morale. Tuttavia, al momento, Gino Cecchettin ha declinato ogni invito, ritenendo la proposta inaccettabile. «Non posso partecipare a un percorso del genere», avrebbe fatto sapere, «perché nulla può riparare ciò che è stato fatto».
Con la rinuncia all’appello, la condanna all’ergastolo di Filippo Turetta diventa dunque definitiva, chiudendo uno dei capitoli giudiziari più seguiti e dolorosi degli ultimi anni.

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