
Nella notte tra sabato e domenica, l’Ucraina è tornata a vivere ore di angoscia sotto i colpi dell’ennesimo attacco aereo russo. Sirene, esplosioni, detriti e paura hanno scandito il silenzio della notte in diverse aree del Paese, riportando ancora una volta la popolazione civile al centro di una guerra che, da oltre due anni, continua a colpire indistintamente infrastrutture, città e luoghi simbolo della vita quotidiana.
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In una guerra dove la linea del fronte è diventata sempre più liquida, la differenza tra obiettivi militari e civili sembra assottigliarsi di giorno in giorno. E i luoghi in cui si cura e si protegge la vita diventano bersagli. Così è accaduto a Kharkiv, dove l’esplosione di bombe aeree ha devastato un ospedale cittadino, lasciando sul terreno 57 feriti, tra personale medico, pazienti e civili.
Zelensky accusa Mosca: “Un attacco terroristico”
A denunciare quanto accaduto è stato direttamente il presidente Volodymyr Zelensky, attraverso un messaggio su Telegram diffuso nelle prime ore della mattina. Il leader ucraino ha parlato senza mezzi termini di un “attacco terroristico” compiuto deliberatamente contro una struttura sanitaria: “Un luogo dove si salvano vite umane, colpito con cinismo e ferocia”, ha dichiarato.

Secondo quanto riferito, nella sola notte sono stati lanciati 97 droni kamikaze da parte delle forze armate russe, in quello che appare come uno dei più massicci attacchi aerei degli ultimi mesi. Le difese antiaeree ucraine sono riuscite ad abbattere la maggior parte degli ordigni, ma non tutti: “Purtroppo non tutti”, ha ammesso Zelensky, segnalando che alcuni droni hanno raggiunto i loro obiettivi, causando danni e feriti.
L’ospedale di Kharkiv colpito durante la notte
Il caso più grave della notte riguarda la città di Kharkiv, nell’Ucraina orientale, dove un ospedale è stato colpito da bombe aeree, presumibilmente sganciate da velivoli russi o trasportate da droni. Le immagini diffuse nelle ore successive mostrano reparti distrutti, vetri in frantumi, letti rovesciati, macchinari medici danneggiati.
Il bilancio provvisorio parla di 57 persone ferite, alcune in condizioni serie. Tra le vittime dell’attacco vi sono medici, infermieri, pazienti ricoverati e persone che si trovavano nei pressi della struttura al momento dell’esplosione. Secondo le autorità locali, l’ospedale colpito non aveva alcuna funzione militare né ospitava personale legato alle forze armate.
Le operazioni di soccorso sono andate avanti per tutta la notte, con le squadre della protezione civile e i volontari impegnati a estrarre i feriti dalle macerie. Diversi reparti dell’ospedale sono stati evacuati, mentre si cerca di trasferire i pazienti più gravi in altre strutture ancora operative.
Nuova ondata di attacchi su infrastrutture critiche
L’attacco su Kharkiv si inserisce in un quadro più ampio di attacchi russi su larga scala, diretti non solo contro obiettivi militari ma anche contro infrastrutture civili e critiche, come reti elettriche, sistemi idrici, impianti industriali e snodi ferroviari.

L’obiettivo sembra essere quello di indebolire la capacità di resistenza ucraina, colpendo le risorse fondamentali del Paese e alimentando il caos nelle città. Zelensky, nel suo messaggio, ha ribadito che la strategia russa punta a “diffondere il terrore tra la popolazione civile”, rendendo la quotidianità sempre più insostenibile.
I ripetuti attacchi hanno causato nelle ultime settimane blackout localizzati, interruzioni nei servizi essenziali e l’interruzione del trasporto merci in alcune zone dell’est del Paese, già duramente colpite da mesi di bombardamenti.
Cresce la pressione sulle difese aeree
Nonostante la capacità di intercettazione dei droni si sia affinata con il tempo, l’Ucraina continua a richiedere ulteriori sistemi di difesa antiaerea ai Paesi alleati. I 97 droni lanciati la notte scorsa rappresentano un carico straordinario per le attuali capacità difensive, già sotto pressione a causa della carenza di munizioni e dell’usura dei sistemi radar.
🤬 The Russians hit Kharkiv with three KABs.
— Savchenko Volodymyr (@SavchenkoReview) October 14, 2025
The building of a medical institution where people with endocrine diseases are treated and power lines were damaged. Several districts of the city were left without electricity.
At night, the Russians attacked critical infrastructure… pic.twitter.com/mrVS5uSZir
Il presidente Zelensky ha colto l’occasione per rilanciare l’appello alla comunità internazionale, chiedendo di intensificare il supporto militare e tecnologico per la protezione dei centri urbani e delle strutture civili strategiche.
“Non possiamo permettere che gli ospedali diventino teatri di guerra. Difendere questi luoghi significa difendere la dignità dell’umanità stessa”, ha dichiarato.
Una guerra che non fa sconti ai civili
L’attacco all’ospedale di Kharkiv è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi in cui le popolazioni civili si trovano esposte alla brutalità di una guerra sempre più asimmetrica. Le immagini di letti insanguinati, medici feriti e reparti sventrati si sommano a quelle già viste in altre città martoriate, da Mariupol a Dnipro, da Zaporizhzhia a Bakhmut.
La denuncia di Zelensky trova eco in numerose organizzazioni internazionali, che da tempo parlano di possibili crimini di guerra, a fronte di attacchi deliberati contro obiettivi umanitari e civili. Resta ora da capire se e quando si riuscirà a far valere la responsabilità penale internazionale, e se il conflitto vedrà mai un freno alle sue continue escalation.
Nel frattempo, l’Ucraina piange altri feriti, altre vite segnate, altri ospedali devastati. E una domanda resta sospesa, senza risposta: quanto può ancora sopportare una nazione intera sotto assedio?