
Una serata televisiva ad alta tensione si è consumata negli studi di La7, durante un dibattito destinato a far discutere. Protagonista indiscusso della scena è stato Paolo Mieli, storico giornalista ed ex direttore del Corriere della Sera, che nel corso di un acceso confronto ha alzato i toni fino a sfiorare lo scontro verbale con Enrico Mentana e Alessandra Sardoni. Il culmine è arrivato quando Mieli, in un passaggio controverso e durissimo, ha parlato di “stagione odiata” e di attacchi terroristici come elementi che faranno seguito all’attuale crisi in Medio Oriente.
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Un’uscita che ha lasciato spiazzati non solo i telespettatori, ma anche i colleghi in studio, che hanno provato – invano – a riportare il dibattito su binari più equilibrati.
Mieli: “La pressione delle piazze? Non ha avuto nessun ruolo”
Nel suo intervento, Paolo Mieli ha voluto smontare con forza l’idea che le manifestazioni di piazza, in corso da settimane in tutto l’Occidente per chiedere il cessate il fuoco a Gaza, abbiano avuto un qualsiasi effetto sulle dinamiche geopolitiche reali.

“Bisogna dire la verità. Quella pressione nelle piazze non ha avuto nessun ruolo. Bisogna essere onesti intellettualmente”, ha dichiarato Mieli, con tono perentorio. Secondo l’editorialista, le proteste che riempiono le strade non stanno influenzando né le decisioni dei governi né la traiettoria del conflitto.
Una posizione netta, che ha suscitato immediatamente la reazione degli altri ospiti in studio. In particolare, è stato Enrico Mentana a tentare di moderare i toni, provando a far ragionare Mieli su quanto le mobilitazioni civili possano, in determinate circostanze storiche, contribuire a cambiare il corso degli eventi. Ma il giornalista non ha arretrato di un passo.
Lo scontro con Alessandra Sardoni: “Provinciale!”
Se il confronto con Mentana si è mantenuto nei limiti del confronto serrato, ben più acceso è stato il botta e risposta tra Mieli e Alessandra Sardoni, giornalista e volto storico della rete.
Nel tentativo di replicare all’analisi tranchant di Mieli, Sardoni ha proposto una lettura diversa, sottolineando che anche il solo fatto che si parli pubblicamente del tema sia già un effetto tangibile delle proteste pacifiste. Ma la sua osservazione ha scatenato una risposta irritata e sprezzante da parte di Mieli: “Questa è una posizione provinciale”.
Un’accusa tanto diretta quanto inaspettata, che ha lasciato un evidente imbarazzo in studio. La giornalista, pur visibilmente colpita, ha evitato di alimentare ulteriori tensioni, mentre Mentana ha provato ancora una volta a riportare il confronto a un livello civile e rispettoso, senza però riuscire a contenere l’irruenza del collega.
“Questa stagione sarà odiata da moltissimi”
Il momento più controverso è arrivato quando Paolo Mieli ha profetizzato che l’attuale fase storica verrà ricordata con disprezzo anche da coloro che oggi si schierano apertamente contro l’intervento israeliano a Gaza.
“Questa stagione sarà odiata da moltissimi, anche da coloro che si sono professati pacifisti, grandi amanti dei palestinesi“, ha detto. Secondo Mieli, la disillusione arriverà presto, accompagnata da un’ondata di scetticismo mediatico e dalla crescita del terrorismo internazionale: “E poi verranno anche gli attacchi terroristici. La rabbia mondiale del Qatar… Penso alle occupazioni, alle manifestazioni, alle grida delle manifestazioni, le cose continueranno come se questa cosa non fosse accaduta”.
Mieli sempre più fuori controllo: Enrico Mentana tenta di farlo ragionare, Alessandra Sardoni prova a replicare e si becca della “provinciale”. Che epilogo imbarazzante.
— Gisella Ruccia 🇵🇸 (@gisellaruccia) October 13, 2025
"Questa stagione sarà odiata da moltissimi, anche da coloro che si sono professati pacifisti, grandi amanti… pic.twitter.com/eEAyeOTqsC
Una visione cupa e allarmante, in cui Mieli sembra evocare una spirale di violenza e repressione che proseguirà a prescindere dai movimenti di opinione pubblica. Parole che hanno acceso il dibattito online, con molti utenti divisi tra chi ne apprezza il realismo e chi lo accusa di cinismo e distacco dalla realtà.
Un clima teso che riflette le fratture del dibattito italiano
L’episodio andato in onda su La7 riflette in modo quasi simbolico le fratture profonde che attraversano oggi il dibattito pubblico italiano sulla questione Israele-Palestina. Da una parte chi, come Mieli, ritiene che l’unica via sia quella della realpolitik, della lettura fredda dei fatti e della denuncia dell’ipocrisia. Dall’altra chi, come Sardoni, continua a difendere il valore delle mobilitazioni civili e della partecipazione democratica.
In mezzo, il tentativo – sempre più difficile – di figure come Mentana di mantenere uno spazio per il confronto, anche acceso, ma rispettoso. L’impressione, però, è che il clima si stia rapidamente deteriorando, e che episodi come quello di ieri sera siano destinati a moltiplicarsi, portando con sé una crescente polarizzazione anche nei media.
In un contesto già profondamente segnato dalla violenza e dalla propaganda, il rischio è che anche l’informazione perda la sua capacità di fare chiarezza, trasformandosi sempre più spesso in una gara di grida, dove il volume sostituisce il contenuto.