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Maddie McCann, l’annuncio sul test del Dna arriva proprio ora: cos’hanno scoperto

Pubblicato: 15/10/2025 13:32

Non ci sono più dubbi: Julia Wandelt non è Madeleine McCann. A stabilirlo è stato un test del DNA presentato in aula nel corso del processo a carico della 24enne, accusata di stalking nei confronti dei genitori della bambina britannica scomparsa nel 2007 in Portogallo. L’esame genetico, tanto invocato dalla stessa giovane che sosteneva di essere la piccola Maddie, ha ora smentito in modo inequivocabile la sua versione, ponendo fine a una vicenda che aveva attirato l’attenzione dei media internazionali.

Il piano folle per ottenere il DNA dei McCann

Secondo quanto emerso in Tribunale, Julia e una sua amica avrebbero elaborato “piani bizzarri” per cercare di ottenere il DNA di Kate McCann, la madre della bambina scomparsa, dopo il rifiuto della donna di sottoporsi a un confronto genetico. Le due, infatti, sarebbero arrivate a rovistare nei bidoni della spazzatura alla ricerca di oggetti appartenenti alla famiglia e a tentare di sottrarre posate dai ristoranti frequentati dai coniugi McCann. Questi comportamenti ossessivi hanno spinto la polizia britannica a intervenire in modo straordinario. «Per fermarla abbiamo violato la procedura», ha rivelato in aula l’ispettore capo Mark Cranwell, responsabile delle indagini.

“Non prendiamo DNA se non ci sono elementi validi”

L’investigatore ha spiegato che la decisione di effettuare il test genetico è stata una misura eccezionale: «Non prendiamo DNA se non siamo convinti che quella persona possa essere effettivamente Madeleine, ma in questo caso lo abbiamo fatto nella speranza che potesse cambiare il suo comportamento nei confronti della famiglia McCann», ha dichiarato Cranwell. La polizia temeva, infatti, che la situazione potesse degenerare ulteriormente. «Non volevamo creare un precedente temendo che molte persone si sarebbero fatte avanti dicendo di essere Madeleine», ha aggiunto l’ispettore, sottolineando anche la difficoltà di gestire l’impatto emotivo della vicenda sulla famiglia McCann: «Siamo sinceramente preoccupati all’idea di contattare la famiglia per dire che abbiamo intenzione di prelevare il DNA da un individuo, perché questo potrebbe alimentare le loro speranze risultando emotivamente difficile».

Il test decisivo e la reazione di Julia

All’inizio le autorità avevano escluso di procedere con l’analisi genetica, poiché non vi erano elementi concreti a sostegno della tesi della ragazza: la somiglianza era scarsa e, soprattutto, Julia Wandelt è nata due anni prima di Madeleine McCann. Tuttavia, la situazione è cambiata quando la giovane è stata arrestata con l’accusa di stalking nei confronti dei McCann. A quel punto, la polizia di Leicester ha deciso di sottoporla al test del DNA per chiudere definitivamente il caso. L’esito è stato chiaro e inappellabile: «Il test del DNA ha dimostrato in modo inequivocabile che Julia Wandelt non è Madeleine McCann», ha confermato l’ispettore Cranwell. Ma anche di fronte all’evidenza scientifica, la 24enne ha rifiutato di accettare la verità. «Non ha accettato di non essere Madeleine, anche di fronte a prove scientifiche», ha aggiunto l’investigatore, spiegando che si era recato personalmente in carcere per comunicarle i risultati.

Un’ossessione finita nel nulla

La vicenda, che per mesi ha tenuto banco sui social e sui media, si chiude così con una smentita definitiva. Julia Wandelt, che aveva guadagnato visibilità online sostenendo di essere la bambina sparita in Algarve, dovrà ora rispondere davanti al Tribunale delle accuse di persecuzione e molestie nei confronti dei genitori di Maddie. Il suo caso, iniziato come una ricerca di identità e finito in un processo penale, diventa ora un monito sulle false speranze e sulla crudeltà mediatica che può travolgere chi è ancora in lutto per una perdita mai risolta.

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Ultimo Aggiornamento: 15/10/2025 13:33

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